Novecento
è un orfano, allevato da un macchinista che l’ha trovato in fasce nella sala
macchine della sua nave, e cresciuto su di essa; fin da piccolo ha sempre
dimostrato un notevole talento per il pianoforte, tanto che da adulto diventa
il pianista ufficiale della nave.
Passerà
la sua vita sul transatlantico, nonostante in molti cerchino di farlo scendere…
Tratto
dal monologo NOVECENTO di Alessandro Barrico (1994 ), è un ottimo film dal
punti di vista tecnico, come tutti quelli di Tornatore, ma sinceramente mi è
sembrato talmente curato da risultare un poco privo di anima.
Non
tanto per la storia, in sé affascinante, e nemmeno per gli attori, tra i quali
giocoforza spicca un ottimo Tim Roth, quanto , forse, perché un po’ troppo
manierato, freddo, inquadrato nonostante racconti di una vita indubbiamente
fuori dagli schemi.
La
vita di Novecento si svolge interamente sul transatlantico dove è nato, dove
cresce, dove studia diventando pianista, dove lavora nel corso degli anni; è il
suo piccolo mondo dove però ogni tanto fa capolino il desiderio, ma anche la
paura, di scendere a conoscere l’ignoto: insomma, una specie di “Barone
Rampante” del secolo scorso.
Devo
dire che questo tipo di storia solitamente mi angoscia abbastanza , e anche in
questo caso non è andata diversamente, forse anche questo mi ha impedito di
apprezzare il film.
Naturalmente
impeccabile colonna sonora di Ennio Morricone, composta da una trentina di
brani e vincitrice nel 2000 di un Golde Globe per la colonna sonora.Curiosamente,
nonostante abbia ricevuto vari premi, il film non ha avuto alcuna nomination
all’Oscar.
Ammetto di non aver letto l'opera di Baricco, comunque il film mi era piaciuto molto, soprattutto per le grandi interpretazioni degli attori coinvolti, Tim Roth in primis.
RispondiEliminaSono rimata parecchio delusa, mia spettavo di più...boh, uccede, non c'è stato feeling!
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