mercoledì 23 novembre 2011

La casa degli spiriti (The house of spirits), 1993

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Regia di Bille August, con Jeremy Irons (Ernesto Trueba), Meryl Streep (Clara Trueba), Glenn Close (Perla Trueba), Winona Ryder (Blanca Trueba), Antonio Banderas (Pedro Garcia).

Ernesto Trueba,ex minatore, grazie ad anni di duro lavoro diventa proprietario terriero di prestigio; sposa Clara, donna di grande bontà e con poteri da veggente, da cui avrà una figlia, Blanca. Con loro vive anche Perla, sorella di Esteban, donna resa indurita dalla vita.
Sono proprio le donne le maggiori protagoniste della storia.
Divenuta adulta, Blanca si innamora del contadino Pedro, ma l’ira del padre e soprattutto i cambiamenti politici incombono..


Tratto dal capolavoro(1982) di Isabel Allende, il film è stato etichettato come un profondo fallimento rispetto alla sua versione letteraria. Se ciò è in parte vero, bisogna però considerare che i romanzi della Allende sono molto particolari, basati fondamentalmente su sensazioni, profumi, sentimenti non detti ma leggibili tra le righe, e soprattutto su elementi esoterici e soprannaturali. Cose che è impossibile rendere al 100% in un film; per questo l’autrice al cinema è stata prontamente abbandonata (oltre a questo film c’è anche D’AMORE E OMBRA).
Invece di bacchettare sempre e aspettarsi troppo, bisognerebbe concentrarsi invece sugli elementi che hanno fatto di questo film un grande successo di pubblico.
Innanzitutto, un grande cast di attori capaci ed intensi nei loro ruoli: io ad esempio non ho mai dimenticato la Ferula di Glenn Close, una donna fragile, maltrattata ingiustamente dalla vita e dalle persone, compreso il fratello che lei ha allevato da bambino con affetto e cura,che la sopporta a malapena. Ferula chiede solo un po’ di affetto e considerazione, dopo che ha sacrificato la sua vita per seguire la madre malata, eppure viene sfuggita da tutti, che si lamentano della sua acidità: dopo che la lasciano sempre sola cosa possono pretendere?Solo Clara le dà affetto, peraltro ricambiato in modo spasmodico. Glenn Close qui ha la possibilità, riuscita, di interpretare un ruolo difficile al di fuori dei soliti ruoli da cattiva che le vengono affibbiati. Jeremy Irons è un perfetto Ernesto Trueba, spietato e freddo, ma che pagherà caro tutto ciò, rimanendo solo e riuscendo a riscattarsi solo nel finale. Winona Ryder nel suo periodo di maggior successo interpreta la dolce e forte ribelle Blanca, che avrà il coraggio di sfidare il padre e di esprimere le sue idee e vivere la sua vita(nel romanzo però la vicenda vissuta da Blanca è in realtà vissuta da sua figlia Alma).
Meryl Streep è una grande Clara, donna dolce, solare, forte, il pilastro della famiglia, che nonostante viva la condizione delle donne della sua epoca, a modo suo, e anche grazie al suo potere, sa ribellarsi e imporsi la marito-padrone(che in realtà la teme).
Sottovalutato Antonio Banderas, ma in questo cast risaltano davvero di più i personaggi femminili J.
La regia affronta il film con mano, se non coinvolgente, almeno in grado di non stufare  lo spettatore o storpiare il romanzo. Un film davvero bello e godibile, tranne nelle scene di tortura, purtroppo inevitabili dato il contesto storico…






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