mercoledì 23 novembre 2011

Alice nel paese delle meraviglie (Alice in wonderland), 1951

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Regia di Walt Disney,Clyde Geronimi, e Wilfred Jackson, voci italiane: Vittoria Febbi (Alice),Lauro Gazzolo ( Bianconiglio), Carlo Romano ( il Cappellaio Matto), Tina Lattanzi ( la Regina di Cuori),Stefano Sibaldi ( lo Stregatto).

La piccola Alice sta seguendo la noiosa lezione di storia tenutale dalla sorella Anna, quando all’improvviso la sua attenzione viene attratta da un bizzarro e misterioso coniglio bianco che corre dicendo di essere in ritardo; la bambina lo segue e quando lui entra nel buco di un albero, anche lei vi scivola dentro, finendo in un tunnel che sbuca nel fantastico Paese delle Meraviglie. Qui Alice, mentre cerca il coniglio, vivrà mille avventure bizzarre con personaggi come il Cappellaio Matto, lo Stregatto, la Regina di Cuori, il Leprotto Bisestile, Pinco Panco e Panco Pinco.Ma non sarà solo un sogno?




La versione Disney della celebre fiaba di Lewis Carrol, condensata in due libri ( LE AVVENTURE DI ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE- 1865- e LE AVVENTURE DI ALICE ATTRAVERSO LO SPECCHIO, pubblicato anche con il titolo ATTRAVERSO LO SPECCHIO E QUEL CHE ALICE VI TROVO’- 1867)è un cartone che non ha avuto molto successo di critica e pubblico, ingiustamente.
Lo ammetto, io sono di parte: Alice e il suo viaggio fantastico sono tra gli “amori” della mia infanzia che durano tutt’ora. Sentire la colonna sonora del film, vedere le immagini della fiaba ( versione Disney e non) provoca in me emozioni indescrivibili. Però ritengo che chi ha criticato duramente questo film l’abbia fatto in modo troppo superficiale. 
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Innanzitutto le critiche puntano alla superficialità di storia e personaggi, senza considerare che, oltre a essere il condensato di due libri, il testo scritto  da Lewis Carroll  è basato su giochi di parole, regole matematiche e linguistiche difficilissime e molto particolari  ancora adesso di difficile traduzione in altre lingue, e nella stessa lingua madre di non facile comprensione. Tant’è vero che la storia viene spesso proposta come fiaba ai bambini, ma in versione ridottissima rispetto al romanzo originale. Quindi il tentativo di realizzare una trasposizione cinematografica della storia in versione cartoon è stato sicuramente lodevole, soprattutto considerando che la lavorazione del film, iniziata nei primi anni ’40 e interrotta a causa della guerra,fu molto difficoltosa proprio dal tentativo di essere fedeli allo spirito originale della storia.
Il risultato è un film coloratissimo e divertente, con i personaggi principali abbastanza fedeli a quelli della storia originale, seppur la storia fondamentalmente sia un insieme di episodi a sé stanti con unico legame la presenza di Alice, personaggio simpatico anche se a tratti appare un poco saputello e petulante; ma bisogna pensare che Alice tenta di portare un po’ di logica in un mondo basato appunto sull’assenza di essa e delle regole fondamentali del vivere comune.
Bellissima colonna sonora, molto elaborata e accurata anche nella versione italiana ( con doppiaggio che comprendeva anche Trio Lescano e Quartetto Cetra, due dei gruppi più quotati all’epoca) soprattutto nella scena dove Alice canta assieme ai fiori e nella fantastica introduzione.
Io lo adoro, inutile ripeterlo!
Il viaggio fantastico di Alice è probabilmente una delle storie che più hanno avuto trasposizioni cinematografiche: le più celebri sono quella in bianco  e nero del 1933 ( regia di Norman Z.McLeod),quella del 1972 diretta da William Sterling, e quella del 1999 di Nick Willing( molto noiosa!). Ultima versione, quella di Tim Burton di quest'anno.


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