mercoledì 23 novembre 2011

Il sangue dei vinti, 2008

imm
Regia di Michele Soavi,con Michele Placido(Francesco Dogliani),Alessandro Preziosi(Ettore Dogliani),Giovanna Ralli(mamma Dogliani),Philippe Leroy(papà Dogliani),Barbara Bobulova(Anna Spada),Alina Nedelea (Lucia Dogliani).
Nel 1943 il commissario di polizia Francesco Dogliani scopre che una donna creduta morta durante un bombardamento è in realtà vittima di un omicidio.Il ricordo della piccola figlia della vittima, che pare aver assistito al dramma ma non vuole parlare,lo induce a non abbandonare le indagini nonostante il grave momento storico (siamo durante la seconda guerra mondiale,in particolare dopo gli stravolgimenti dovuti all’8 settembre) e personale.
La famiglia Dogliani infatti è divisa in due:da una parte il fratello Ettore,partigiano,dall’altra la sorella Lucia, che sconvolta dalla morte del marito durante un bombardamento si arruola nella Repubblica di Salò;Francesco è l’unico che non prende posizione,intravedendo in entrambe le parti difetti molto grossi:ma purtroppo anche la sua famiglia pagherà un prezzo altissimo…




Ispirato al libro omonimo di Gianpaolo Pansa, un saggio storico che tratta dei crimini compiuti dai partigiani per vendetta dopo il 25 aprile,il film si discosta abbastanza dal suddetto libro,pur accogliendone lo spirito e l’intento di denuncia di una parte di storia ancora oggi troppo oscurata,furbescamente.
Infatti la storia del film si svolge negli ultimi cruciali due anni della guerra e si concentra più che altro sul conflitto interno alla famiglia Dogliani.
L’interpretazione di Michele Placido nel ruolo di Francesco mi ha lasciato abbastanza indifferente(come tutto quello che ho visto di questo attore),anche se comunque non è andato male nel rendere il tormento interno di quest’uomo,dilaniato di fronte al disastro in cui la famiglia viene trascinata dagli eventi(terribile la parte dell’assassinio dei genitori);si intuisce da subito che la divisione è senza speranza,perché purtroppo entrambe le parti hanno i paraocchi e,diciamoci la verità,è vero che nemmeno i partigiani furono tanto teneri e leali in molte occasioni!il film fa bene mostrare queste cose, in particolare la fine della povera Lucia per mano degli “eroi”.Lucia è il personaggio che mi ha colpito di più,una donna che fino in fondo combatte per quello in cui crede ma che mantiene in sé spazi di umanità nei confronti degli altri(aiutando a fuggire il fratello con la bambina e la sorella della vittima).barbora-bobulova-e-michele-placido-in-una-scena-del-film-il-sangue-dei-vinti-90942
Comunque è un film che ha anche vari difetti,i più fastidiosi sono sicuramente l’impronta televisiva(giustificata dal fatto che il film è nato in realtà come fiction che doveva essere trasmessa dalla Rai),il giallo sulla morte della prostituta(con soluzione piuttosto “telefonata”), e che dire dell’interpretazione superficiale e monoespressiva di Alessandro Preziosi?Certo,anche la sceneggiatura che in alcuni punti sembra correre troppo e trascurare alcune dinamiche,intrecci tra i personaggi(non è ben chiaro il rapporto tra Lucia ed Ettore, avrei preferito fosse più sviluppato)ci mette del suo..ma se alla fine del film ci emozioniamo ancora per le intense,anche se brevi, interpretazioni di due grandi attori come Giovanna Ralli e Philippe Leroy,vuol dire che quest’attore qualcosa che non va ce l’ha.Molto brava anche l’attrice che interpreta Lucia, il ruolo più intenso,sofferto e toccante di tutto il film.
Il finale prelude a una pacificazione che in realtà non c’è ancora(basti vedere le polemiche che hanno colpito il libro e che si sono rinnovate all’uscita del film…soprattutto da parte di gente che evidentemente non ha letto l’uno e non ha visto l’altro!):si ha un bel dire che ance i morti dell’altra parte hanno diritto a rispetto e una degna sepoltura,in realtà il film ci dimostra che questi diritti sono riconosciuti solo a parole.Dopo più di 60 anni…



903_grande1

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