mercoledì 23 novembre 2011

I ponti di Madison County (The bridges of Madison County),1996


Regia di Clint Eastwood , con Meryl Streep ( Francesca ), Clint Eastwood ( Robert ), Annie Conley ( Caroline ).


Nell’estate del 1965 la casalinga Francesca, italiana sposata con un americano, rimane alcuni giorni sola nella fattoria di famiglia, nello Iowa, perchè marito e figli si sono recati a una fiera fuori città.
Un pomeriggio si ferma da lei Robert Kincaid, un fotografo del National Geographic che le chiede di accompagnarlo ai famosi ponti di Madison County; oltre a fargli da Cicerone, Francesca accetta anche di ospitarlo in casa per quei pochi giorni in cui si fermerà, non sapendo che le cambieranno la vita…


Tratto dall’omonimo romanzo di Robert James Walker, è un film intenso e struggente su come l’amore a volte aiuta a scoprire sé stessi.I due protagonisti infatti non sono persone giovanissime, sono un uomo e una donna che hanno già compiuto scelte di vita ben consolidate, ma grazie a questo imprevisto sentimento avranno modo, se non di ridimensionare la loro vita ( e qui ho molto apprezzato la scelta di non cadere in un facile sentimentalismo e happy end, per me improponibile visto il carattere della protagonista ), di riscoprire una dimensione di sé stessi più vera e profonda.I due protagonisti sono molto bravi a tratteggiare i loro personaggi: Clint Eastwood che vediamo per una volta in un film non violento o giallo, è un uomo duro che ha fatto della libertà il suo stile di vita, ma che arrivato a un certo punto della sua esistenza scopre anche la solitudine portata da questa libertà, mentre la Streep ( che per questo ruolo ha ottenuto una delle sue tante nomination all’Oscar ) è come sempre splendida nel ruolo di Francesca, una donna che si crede semplice e appagata e che invece scopre in sé stessa una grande passionalità latente e soffocata per il quieto vivere.Sarà Francesca alla fine a fare la scelta più difficile e sofferta, e a raccontare tutto ai figli lasciando loro un diario che leggeranno dopo la sua morte.
Splendidi ( e non poteva essere altrimenti ) i paesaggi che fanno da sfondo alla storia.






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