venerdì 25 novembre 2011

Camera con vista (A room with a view), 1986







Regia di James Ivory, con Helena Bonahm Carter (Lucy Honeychurch), Julian Sands (George Emerson), Maggie Smith (Charlotte Bartlett), Judy Dench (Eleanor Lavish), Daniel Day Lewis (Cecil Wise).

Ai primi del ‘900, la giovane inglese Lucy, in vacanza a Firenze con la cugina Lucy, si innamora, complice la magia della Toscana, del conterraneo George Emerson, anch’egli in vacanza con il padre. Tuttavia Lucy, turbata dalla forza della passione e del sentimento che il giovane le dimostra, si impaurisce e ritorna in Inghilterra, dove si fidanza con lo snob Cecil, tutto il contrario di George. Lucy ora è tranquilla, sicura che la sua routine non verrà più turbata…

Tratto da un romanzo omonimo (1908),di E.M. Forster, è a tutt’oggi (a mio avviso) il migliore fra i film di James Ivory, regista inglese noto per i suoi affreschi della società inglese dell’800/ primi del ‘900.
E’ un film che sotto l’apparenza algida e freddina esprime una sensualità con cui alla fine si trovano a dover fare i conti  tutti i protagonisti della storia; è una evidente critica al perbenismo e all’ipocrisia della società inglese dell’epoca, in cui la passione e l’amore vengono visti come una stranezza, un’anomalia per persone matte; una società in cui l’apparenza conta più della sostanza.
Attraverso un percorso sentimentale non semplice e a tratti sofferto, la protagonista Lucy (interpretata da una giovanissima e graziosa) Helena Bonham Carter in uno dei suoi ruoli migliori) riuscirà alla fine a lasciarsi andare all’amore per George e a seguire le ragioni del cuore piuttosto che quelle della convenienza. Non ho trovato invece particolarmente incisivo il protagonista maschile Julian Sands, mentre invece ho apprezzato molto l’ottimo Danile Day Lewis nel ruolo un po’ ridicolo ma a mio avviso non semplicissimo del borioso Cecil. Altra interpretazione impeccabile Maggie Smith nel ruolo dell’affettuosa ma ansiosa cugina Charlotte, probabilmente un ritratto di quello che Lucy potrebbe diventare in caso faccia una scelta diversa.
Anche gli altri aspetti del film (fotografia, costumi, colonna sonora) sono ottimi; in particolare la fotografia valorizza al massimo i paesaggi inglesi e italiani.
Nel 1987 il film ottenne otto nomination all’Oscar, vincendone tre: miglior sceneggiatura non originale, miglior scenografia e migliori costumi. Vinse anche due David di Donatello per il miglior film e il miglior regista straniero.



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