sabato 26 novembre 2011

Arrivederci amore ciao, 2005

 arrivederci-amore-ciao
 
Regia di Michele Soavi, con Alessio Boni (Giorgio), Michele Placido (Anedda ), Isabella Ferrari(Flora), Alina Nedelea (Roberta), Carlo Cecchi (avvocato Brianese.)

Giorgio è un terrorista rosso condannato all’ergastolo ma fuggito e riparato nell’America Centrale.
Nel 1989, dopo la caduta del muro di Berlino, torna in Italia con l’obiettivo di diventare una persona perbene. A tale scopo rivela i nomi degli ex compagni di lotta, e dopo aver scontato una pena minima, si dedica anima e corpo al suo obiettivo…






Tratto dal romanzo omonimo ( ) di Massimo Carlotto, la trama del film non tragga in inganno: Giorgio non è un ex terrorista pentito che vuole riparare agli errori commessi, ma semplicemente un criminale ( con evidenti problemi mentali, a mio avviso) che tiene in modo spasmodico alla considerazione sociale.
Ragion per cui cercherà di “riabilitarsi” a modo suo, usando qualsiasi mezzo, compreso l’omicidio, per abbattere qualunque ostacolo si presenti sulla sua strada. E purtroppo ci riuscirà, senza pentimenti o riparazioni di sorta, ma  solo grazie all’ipocrisia e alla corruzione che pervadono le leggi.
Giorgio non prova sentimenti di alcun tipo per nessuno, nemmeno per la ragazza di cui sembra (sottolineo per chi non l’avesse visto: sembra) innamorarsi verso la fine; ogni persona che incontra non è che un mezzo da usare per riabilitarsi, ovviamente la cosa è intesa solamente a livello sociale.
Forse non ne prova nemmeno per sé stesso, anche se a volte sembra intravedersi un senso di solitudine che
lo attanaglia, ma è solo questione di brevi attimi.

E’ un personaggio terribile, duro e crudele, reso molto bene da un Alessio Boni granitico, che però sembra essere l’unica nota positiva di un film brutto, crudele, noioso e a tratti pure confuso.
Probabilmente però era già la materia originaria a essere scadente, questo non posso dirlo con certezza non avendo letto il romanzo.
Il titolo riprende un verso della canzone di Caterina Caselli “Insieme a te non ci sto più”, chissà perché scelta come tema guida del film.
Sconsigliato anche se siete in stato di grazia!

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