lunedì 15 giugno 2020

The Queen, 2006

Regia di Stephen Frears, con Helen Mirren (Elisabetta II), James Cromwell (Principe Filippo), Michael Sheen (Tony Blair), Helen McCory (Cherie Blair),Alex Jennings (Principe Carlo), Sylvia Sims (Regina Madre).



Il 31 agosto 1997 Diana, ex moglie del principe Carlo d'Inghilterra e madre degli eredi al trono William e Harry, muore a Parigi in un incidente d'auto. Nonostante il divorzio, Diana era amatissima dal popolo inglese, che apprezzavano per il suo impegno nel sociale e per aver deciso di affrontare le ipocrisie a cui il suo ruolo di principessa l'aveva condannata per molto tempo; per gli stessi motivi però non era molto amata a Palazzo, e alla sua morte i sudditi incolpano la ex suocera, Regina Elisabetta, e il fatto che la famiglia reale affronti la disgrazia in silenzio e rimanendo nella tenuta estiva dove sta trascorrendo le vacanze inasprisce ulteriormente le cose.
Il primo ministro Tony Blair ha il compito di cercare di calmare le acque....



Il film ripercorre (con qualche inesattezza) un periodo molto duro per la monarchia inglese: quello seguito alla morte di Lady Diana nel 1997, che anche io ricordo molto bene e che in qualche modo ha segnato la monarchia, che certo non rischiò di esserne distrutta come qualcuno ogni tanto tira fuori, ma che sicuramente fu messa a dura prova come espressione del popolo, nello stile che appunto aveva contraddistinto in vita la defunta principessa del Galles.
Diana, molto amata dal popolo che l'aveva soprannominata "Regina di cuori", era altrettanto invisa ai nobili ex parenti per la sua separazione dal principe Carlo e sopratutto per aver portato in pubblico argomenti scomodi come la depressione e i disturbi alimentari, convinta che aiutasse l'esempio di un personaggio famoso che ne parlava, ma confermando in questo modo un'immagine non certo positiva della vita a corte. Quindi la famiglia reale venne vista inizialmente non solo come indifferente alla sua morte (complice anche alcuni atteggiamenti forse sbagliato come il non mettere l), ma proprio come responsabile morale. Il clima quindi era tesissimo e in questo film la cosa viene resa molto bene e palpabile soprattutto nella scena dove Elisabetta e Filippo leggono alcuni messaggi di cordoglio lasciati dalla popolazione nei giardini di Buckingham Palace e si accorgono sono pieni di accuse e insulti nei loro confronti, il tutto in un silenzio quasi irreale  che vale più di qualsiasi colonna sonora.
A fare da mediatore nella vicenda il neo ministro Tony Blair, che nel film appare come dapprima più vicino al popolo ma poi, nel suo ruolo di mediatore "cuscinetto" arriverà a capire anche le motivazioni e i sentimenti della sovrana. Certo trovarsi a gestire una "patata bollente" del genere non dovette essere cosa molto facile.
Il non semplicissimo compito di interpretare l'inossidabile Elisabetta II (che ha appena compiuto 94 primavere e ad oggi è il più longevo monarca della storia d'Inghilterra  ) è stato affidato all'attrice Helen Mirren, con un risultato che definirei più che soddisfacente, non solo sul piano fisico: l'interpretazione misurata e allo stesso tempo partecipe dell'attrice permette di mettere in luce non solo le contraddizioni ma anche le difficoltà di una donna che- per vari motivi ovvi- non è solo tale (con le proprie antipatie, simpatie, sentimenti personali, dolori ecc) ma è anche un Capo di Stato e un'istituzione vivente per i suoi concittadini. E in quanto tale non dovrebbe lasciare che i sentimenti personali prevalgano, ma d'altra parte sappiamo bene che questo sarebbe uno sforzo troppo sovrumano per chiunque. Anche Elisabetta conosce il significato della parola sacrificio, della sofferenza personale, ma abituata a vivere nel controllo di emozioni di questo tipo per ovvi motivi non le riuscì molto facile entrare in empatia con quella nuora ribelle, originale e - dopotutto- vittima essa stessa innocente di macchinazioni crudeli.
Una bella interpretazione, molto umana.

Accanto a gli interpreti di Tony Blair e del Principe Filippo arrivano a sembrare talvolta un po' incolori e "fissi", non si capisce se l'effetto sia voluto in qualche modo dalla sceneggiatura che- per forza di cose- sceglie di mettere in risalto "The Queen" o sono proprio i due attori che non riescono a dare il meglio di sè, anche se James Cromwell è un pelino sopra Michael Sheen nel tratteggiare un marito che ancora oggi è una fedele spalla per la moglie.
Per la sua interpretazione in questo film la Mirren ha vinto nel 2007 il premio Oscar come migliore attrice protagonista.





1 commento:

  1. Lo vidi alla sua uscita e ricordo che lo trovai molto bello nel suo mix di finzione e documentario, e nel mostrare il “dietro le quinte” (anche se da un punto di vista privilegiato) di quei giorni così convulsi della storia britannica. In fondo non è facile scavare nella psicologia di un personaggio complesso ma imperscrutabile come Elisabetta II. Strepitosa la Mirren, ma mi piacque molto anche James Cromwell.

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