
Durante la seconda guerra mondiale, la vedova Cesira vive a Roma con la figlia adolescente Rosetta. Per sfuggire ai bombardamenti che si susseguono sempre più numerosi, Cesira decide di tornare con la figlia nel suo paese d’origine, in Ciociarìa.
Qui si innamora di Michele, un intellettuale comunista, che però viene catturato dai nazisti pochi giorni prima della liberazione. Dopo il 25 aprile, pensando che tutto sia finito, le due donne si incamminano per tornare a Roma, ma durante il viaggio di ritorno succederà un fatto che sconvolgerà le loro vite…
Tratto dall’omonimo romanzo ( 1945) di Alberto Moravia,è il film capolavoro di vittorio de Sica, uno dei maestri del neorealismo, che in questo film viene secondo me rappresentato ai massimi livelli.La vicenda di Cesira e della figlia non è condita con sentimentalismi fuori luogo e non è ammorbidita: le due donne hanno sofferto la fame in guerra, il loro viaggio a piedi verso la Ciociarìa è faticoso,quando arrivano appaiono realmente stanche, sudate,sporche a causa della polvere presa lungo i sentieri.

Meritatamente, Sofia Loren vinse nel 1961 l’Oscar come migliore attrice protagonista, un evento per l’Italia, anche perché il suo fu il primo Oscar assegnato ad un’attrice per un’interpretazione in lingua non inglese; inoltre vinse anche il David di Donatello e la Palma d’oro a Cannes.
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