mercoledì 23 novembre 2011

I Vicerè, 2007

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 Regia di Roberto Faenza,con Alessandro Preziosi(Consalvo Uzeda),Lando Buzzanca(Principe Uzeda),Cristiana Capotondi (Teresa Uzeda),Larissa Volpintesta (Concetta),Guido Caprino(Giovanni).

Il deputato Consalvo Uzeda è l’ultimo discendente di un’antica casata siciliana con orgini spagnole, gli Uzeda di Francalanza.
Il padre di Consalvo,il principe padre,era un uomo severissimo e spietato con tutti, compresi i figli Consalvo e Teresa, cui da piccoli impartiva feroci punizioni per temprare il loro carattere. Dopo un’ennesima marachella, chiuse Consalvo in collegio nello stesso convento dove si trovava il cugino Giovanni, e ce lo tenne per anni, fino a quando Garibaldi entrò a Roma e i due giovani poterono così uscire e decidere di iniziare la propria vita. Consalvo, per disobbedire al padre, si mise in politica…

Tratto dall’omonimo romanzo di Federico de Roberto( ), il film uscì prima al cinema, per poi essere trasformato in fiction quest’anno. Operazione non nuova e nemmeno recente(anche per il GESU’ DI NAZARETH di Zeffirelli e SANDOKAN, negli anni ’70 , fu fatta la stessa cosa), ma che purtroppo in casi recenti reca solo danni, perché il regista che sceglie questo tipo di operazione si preoccupa più dell’impatto televisivo dell’opera piuttosto che di quello cinematografico. Certo non hanno tutti i torti, visto che in Tv probabilmente qualcuno li vedrà, mentre al cinema film come questo sono destinati a passaggi brevissimi(a Brescia tre soli giorni!)
Qui ci sarebbe da aprire un intero discorso sulla trascuratezza della distribuzione e promozione dei film italiani in generale, ma non è la sede adatta, quindi tant’è, limitiamoci al film in sé stesso.
Pur non avendo letto il romanzo, posso dire che il film è meritevole in quanto rappresenta abbastanza bene l’affresco di un’ epoca di cambiamenti e di trasformazioni, e contemporaneamente di conservatorismo.
La figura che si staglia sopra tutte le altre è il crudele principe padre, interpretato da un ottimo Lando Buzzanca ben lontano dai ruoli comici delle commedie sexy che lo hanno reso famoso; negli ultimi anni,come successo ad altri attori dai trascorsi simili, si è rivelato interpete di razza, e questo ruolo lo conferma. Il suo è un Principe gelido, spietato, inumano: non si può non odiarlo, ma anche sentire una certa pena per una persona così, non amata da nessuno, muore solo e odiato da tutti…
Intorno a lui,i figli: la dolce Cristiana Capotondi nel ruolo di Teresa, la figlia che viene crudelmente sacrificata alle mire del padre subendo un destino di infelicità, e Alessandro Preziosi, attore di cui davvero non ho mai capito il senso, visto che qualsiasi ruolo ricopra mi risulta rigido e legnoso che manco Pinocchio…il suo Consalvo, tolto che giustamente rancoroso nei confronti del padre, non pare nutrire altra emozione. O forse la nutre pure, ma essendo l’attore inespressivo non si capisce bene.
L’atmosfera del film è quella tipica del periodo di transizione, cui però seguiranno dei cambiamenti solo di facciata: in realtà tutto rimane come prima. Il film è intriso da una cupezza e angoscia davvero molto forti.








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