venerdì 13 agosto 2021

Cabaret, 1972

 


Regia di Bob Fosse, con Liza Minelli (Sally Bowles), Michael York (Brian Roberts),Helmut Grien (Max Von Heune), Joel Grey (maestri di cerimonie), Elisabeth Neuman Viertel (Sig.na Schneider),Marisa Berenson (Natalia Landauer).


Berlino 1931: Brian, timido e inibito insegnante inglese, si trasferisce a Berlino dove incontra Sally Bowles, giovane donna anticonformista che vive esibendosi come cantante in un locale trasgressivo della città. La storia tra i due, iniziata come amicizia, col tempo diventa sentimentale fino a quando non incontrano Max, un ricco aristocratico tedesco dal quale entrambi rimangono affascinati....




Ispirato ad alcuni racconti contenuti nella raccolta semiautobiografica "Addio a Berlino" ( ) di Christopher Isherwood, è uno dei musical più noti al mondo che lanciò la figlia d'arte Liza Minelli, la vera "stella" del film grazie a una interpretazione davvero carismatica e che, a mio avviso, è uno dei maggiori pregi del film. 

Seppure non ritenga la storia in sè particolarmente interessante (è il solito triangolo pruriginoso con sfumature gay che forse nei primi anni '70 poteva risultare originale o scandaloso, e che sicuramente lo era nell'epoca in cui è ambientata la storia), è un bel film energico, trascinante ma anche inquietante: li vicende dei protagonisti si svolgono a Berlino nel primissimo periodo dell'avvento del nazismo, quando nonostante le limitazioni non fossero ancora al livello che sappiamo qualcosa si cominciava già ad intravedere il disastro futuro. Il film infatti- così come il romanzo- è permeato di un atmosfera decadente e inquieta , ritratto di una società che corre allegramente verso il baratro e che cerca divertimenti ed eccessi come per esorcizzare il pericolo che ormai si è già insinuato. Il simbolo di tutto ciò, a mio avviso, è il presentatore del locale di vaudeville dove Sally si esibisce, interpretato magistralmente da Joel Grey: personaggio che non ha un nome (credo apposta) ma che viene mostrato come uan specie di spiritello dal ghigno mefistofelico, un maschera inquietante che invita il pubblico a dimenticare le proprie preoccupazioni in quel posto dove "la vita è meravigliosa, le ragazze sono meravigliose, tutto è meraviglioso" e non esiste alcun problema (perchè i problemi stanno fuori, e come....!).


Come dicevo il personaggio catalizzante del film è Sally Bowles, interpretata da Liza Minelli che a mio avviso dà davvero tutta sè stessa al personaggio, sia fisicamente che psicologicamente: una giovane donna atipica e originale che vive una vita sopra le righe perchè non vuole essere come tutti gli altri ma il cui atteggiamento nasconde, nel contempo, grandi insicurezze. 

Impossibile non citare canzoni e relativi numeri musicali travolgenti e giustamente entrati nella storia dello spettacolo. 

Nel 1973 il film vinse otto premi Oscar: miglior film, miglior regista, attrice protagonista (Liza Minelli), attore non protagonista (Joel Grey),fotografia, scenografia, montaggio, colonna sonora e sonoro. La Minelli e Grey vinsero anche il Golden Globe nelle stesse categorie.




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