Regia di Norman Taurog, con Spencer Tracy (Padre Flanagan),Mickey Rourke (Whity Marsh),Henry Hull (Dave Morris),Tommy Noonan (Red),Gene Reynolds (Tony).
Preoccupato per l'incredibile numero di bambini e ragazzi poveri che vivono per strada finendo poi in riformatorio o in galera perchè diventati criminali, padre Flanagan con molti sacrifici e poco appoggio da parte delle autorità forma una comunità dove accoglie i ragazzi di questo tipo. L'iniziativa ha talmente successo che in pochi anni la comunità si ingrandisce diventando un mini villaggio che ospita 800 ragazzi, i quali oltre a vivere onestamente in comunità apprendono un lavoro mantenendosi, e addirittura apprendono i primi rudimenti dell'educazione civica eleggendo anche un sindaco e un consiglio dove alcuni di loro dirigono al comunità assieme a padre Flanagan.
Ma a causa di un incidente di percorso (un ragazzo ribelle scappato dalla comunità e apparentemente coinvolto in una rapina) le autorità minacciano di chiudere "la città dei ragazzi", mandando tutti i suoi ospiti in riformatorio....
Bel film degli anni '30, di quelli un po' vecchio stampo che vogliono diffondere valori in disuso come la solidarietà oppure mandare messaggi positivi come "non esistono ragazzi cattivi", cioè quello proposto dal film.
Spencer Tracy,che per questo ruolo vinse il secondo premio Oscar consecutivo come miglior attore protagonista (l'anno prima lo aveva vinto per "Capitani coraggiosi") è mattatore quasi assoluto nel ruolo di Padre Flanagan, testardo prete di buon cuore deciso a portare avanti il suo progetto di fondare una comunità che tolga i ragazzi dalla strada e quindi dal rischio di diventare criminale; forte del suo teorema secondo cui ogni ragazzo ben seguito e istruito sarà un buon cittadino in più domani e un criminale in meno oggi, vi riesce con molti sforzi e anche-se vogliamo-qualche piccolo aiuto importante. Riesce addirittura a fondare una vera e propria città dei ragazzi", dove i ragazzi non solo imparano un mestiere ma cominciano a capire come funziona la società fuori, e quindi si assumono anche doveri e responsabilità nei confronti propri e della comunità. Il padre sorveglia tutto bonariamente coinvolgendo tutti, anche i più piccoli e timidi, perchè tutti sono importanti e tutti devono poter partecipare.
Una bella riuscita che però verrà insidiata da Withey, il personaggio interpretato dall'allora giovanissimo Mickey Rooney; fratello minore di un giovane delinquente che chiede a Padre Flanagan di prendere il fratello sotto la propria ala proprio perchè non faccia la stessa fine, è un ragazzo ribelle e difficile, cresciuto con il codice di comportamento dei delinquenti come unico modello e quindi convinto di essere sempre nel giusto, all'inizio si pone in maniera sprezzante verso gli altri ragazzi, pian pinao però si capisce che il posto comincia a piacergli e alla fine, anche grazie a due fatti tragici si redimerà apertamente. Mickey Rooney interpreta bnee un ruolo in cui del resto all'epoca era specializzato, comunque riesce a tenere testa molto bene al collega più anziano. In generale anche gli altri giovani attori lo fanno,anche per questo il film risulta molto gradevole.
Forse a qualcuno farà sorridere e lo riterrà anacronistico, ma non ritengo che ciò debba essere sempre visto in modo dispregiativo.
Nel 1939 il film vinse due Oscar: uno per Spencer Tracy come migliore attore protagonista e uno come migliore sceneggiatura originale; nel 1941 ebbe anche un seguito, intitolato "Uomini della città dei ragazzi" sempre con Tracy come protagonista ma senza Rooney.
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