Inghilterra,1526: Enrico VIII è sposato da molti anni con Caterina D'Aragona. Dopo la nascita della figlia Maria, la coppia reale non è più riuscita a procreare l'erede maschio tanto atteso e ciò ha causato una grave frattura tra i due, che un tempo si amavano. Oltre a concedersi molte scappatelle, il re comincia a pensare che la mancanza del figlio maschio sia una punizione divina per aver sposato la moglie del defunto fratello Arturo( anche se il matrimonio fu dichiarato non valido perchè non consumato); comincia quindi a prendere in considerazione l'idea del divorzio, sopratutto dopo aver conosciuto l'intrigante Anna Bolena,sorella di una delle sue ex amanti. Ovviamente il Papa, i consiglieri e gli alleati non sono d'accordo; si preparano tempi duri per la nazione....
Dato che in Italia è finalmente arrivata la quarta e ultima stagione di questa appassionante serie tv, non mi sembrerebbe il caso di recensire per prima l'ultima parte...e quindi ecco che comincio dalla prima serie.
La storia della dinastia dei Tudor e dell'Inghilterra dei tempi è sempre stata fonte di innumerevoli opere, sia a teatro che al cinema, che nella letteratura; a tutti questi lavori si aggiunge questa serie tv di successo,anche se non sempre fedelissima alla storia.
Molte sono infatti le incongruenze: Caterina D'Aragona aveva solo sette anni più di Enrico, e non almeno una quindicina come mostrato nella serie, la sorella di Enrico che sposò Charles Brandon si chiamava Mary e non Margaret,Enrico non era certo bello e atletico come l'attore che lo interpreta, anzi era notevolmente diverso: e mi fermo qui,perchè ce ne sono molte in ogni serie: episodi e personaggi inventati, rapporti omosessuali non veri, abiti non sempre attinenti all'epoca.... al contrario, da notare i dialoghi molto accurati e appropriati per il rango dei vari personaggi. Ciononostante è uan serie tv apprezzabile e appassionante, ben fatta e sceneggiata anche se con qualche errore temporale e oggettivo come quelli appena riportati. Sopratutto, a mio avviso una serie appassionante, nonostante due degli elementi principali siano le numerose (direi, talvolta un po' troppo numerose) scene di sesso e violenza anche troppo realistiche...come ormai spesso succede nelle serie tv di produzione anglofona.
Merito, a mio avviso, di un cast di attori bravi e credibili nei ruoli dei rispettivi personaggi: su tutti domina incontrastato l'affascinante Jonathan Rys Meyers, per l'occasione prestato alla Tv dal cinema, che interpreta un giovane Enrico con una forte fisicità e voglia di vivere, carismatico,irascibile e testardo, purtroppo anche preda di forti "appetiti" che lo rendono spesso una pedina in balia degli altri, insomma lo rendono un debole, disposto- ad esempio- a sacrificare la figlia Maria (fino ad allora veramente molto amata dal padre, anche secondo gli storici) quando arriva la Bolena, a sacrificare la figlia Elisabetta quando si stanca della madre, a scatenare una guerra interna nel proprio Paese perchè si è stancato della prima moglie, a mandare due mogli al patibolo quando si ritiene offeso da loro....insomma, il personaggino storico che tutti conosciamo,forse portato un po' all'ennesima potenza,ma reso molto bene dal protagonista, che del resto mi pare da tempo uno dei migliori attori della sua generazione.
Attorno a lui altri validi comprimari: se Gabrielle Anwar, nonostante l'aspetto giovanile, mi sembra un pochetto passatella nel ruolo della giovanissima Margaret (che le sarebbe calzato di più una quindicina di anni prima), Henry Cavill è perfetto nel ruolo di Charles Brandon, amico fraterno di Enrico e suo contrarltare, diverso e complementare al sovrano (e proprio per questo,probabilmente, che riesce ad attraversare indenne quarant'anni di regno senza rimetterci le penne come accadde ad altri fidati collaboratori); l'affetto fraterno fra i due è una delle cose che più mi sono piaciute attraverso tutte le quattro stagioni. Poi abbiamo Maria Doyle Kennedy nel ruolo della bistrattata Caterina D'Aragona, che non può non suscitare simpatia e ammirazione per il contegno regale e la consapevolezza di sè stessa e dei diritti della figlia, e la giovane Natalie Dormer (dal nasino "a porcellino") nel ruolo dell'intrigante e talvolta perfida Anna Bolena, Jeremy Northam (altro attore cinematografico) nel ruolo del fedele Tommaso Moro,il cui affetto e considerazione per Enrico non lo rendono cieco ai suoi difetti e desideroso di guidarlo e aiutarlo anche con le critiche.
Splendida apparizione di Peter O'Toole nei panni del Papa Paolo II.
Per quanto riguarda la trama, dicevamo sopra delle quasi onnipresenti scene di sesso e violenza, talvolta anche abbastanza estrema presenti nel telefilm: sangue che scorre a litri durante le decapitazioni e le torture, arti e unghie strappate durante le torture...bè, non si pretende che facciano come certi vecchi film in cui a volte si vede un imprigionato nelle segrete senza nemmeno un lividino e pulito pulito, ma dire che il troppo stroppia:sebbene non mi ritenga particolarmente impressionabile, in alcune parti ho dovuto distogliere lo sguardo. E per quanto riguarda il sesso,si vede di tutto, comprese orge e stupri. Realismo estremo dunque, e non solo per questi due elementi ma anche per altro: si percepisce chiaramente la sporcizia delle strade (spesso con latrine a cielo aperto), il sudore dei contadini e dei soldati,i malori dei condannati a morte.
Non proprio per tutti i palati, ma a mio avviso chi riesce ad appassionarsi a questa prima serie non potrà non sentirsi invogliato a proseguire nella visione delle stagioni successive.
Da notare che Michael Hirst, uno dei produttori, è già stato sceneggiatore in "Elizabeth" (1997) e produttore esecutivo del seguito "Elizabeth-The golden age" sempre con la stessa attrice; una vera e propria passione per i Tudor, quindi!
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