venerdì 3 luglio 2020

The Artist, 2011

 Regia di Michel  , con Jean Dujardin (George Valentin),Berenice Bejo (Peppy Miller), James Cromwell (Clifton),Penelope Ann Miller (Doris Valentin), John Goodman (Al Zimmer).
1927: George Valentin è uno dei più famosi e amati divi del cinema; Peppy Miller, una sua ammiratrice, è una ragazza che sogna di sfondare nel mondo del cinema e quindi decide di proporsi come comparsa. I due si incontrano più volte girando anche un film insieme e nasce una simpatia; ma con l’avvento del cinema sonoro George, che rifiuta la novità ritenendola ridicola, cade in disgrazia: perde tutto, la moglie lo lascia, è costretto  a mettere all’asta i suoi averi e a licenziare il fedele maggiordomo Clifton. Si riduce a vivere in un monolocale con il suo cane, in preda all’alcol e alla depressione.
Contemporaneamente Poppy si fa strada nel cinema, diventando la giovane attrice più richiesta del momento….

Un  bel film , molto particolare- essendo in vero e proprio film muto- e che tratta in modo realistico e competente un momento della storia del cinema molto particolare: il passaggio dal muto al sonoro. Che per molti divi del muto fu la fine, in quanto la loro voce risultò inadatta alla fama e ai ruoli fino ad allora ricoperti oppure non seppero adattarsi al passaggio. Un nome per tutti, Douglas Fairbanks, al quale il protagonista George Valentin è evidentemente ispirato non solo nell’immagine ma anche per la carriera (dato che è mostrato come eroe principalmente di film d’azione e d’avventura).
Leggendo la trama a chi se ne intende di cinema verrà sicuramente in mente E’ NATA UNA STELLA, popolare film degli anni ’30 rifatto nel 1954  con protagonista Judy Garland; per fortuna però qui c’è un lieto fine, che però arriverà dopo tante difficoltà e sofferenze; Se George rimane vittima del proprio orgoglio e della propria presuntuosità nel bollare come “ridicola” la novità del sonoro, Peppy soffre nel vedere la persona di cui è innamorata inabissarsi mentre lei emerge, e in tanti modi cerca di aiutarlo, con una discrezione che dimostra la sua profondità come persona.
Ottimi gli attori, i quali hanno dovuto certamente riappropriarsi della gestualità e delle mimiche tipiche degli attori del muto rinunciando alla parola, ottima storia coinvolgente, brillante, che fa riflettere, e ottimi i due comprimari James Cromwell e John Goodman. Una menzione speciale al simpatico cagnolino del protagonista, rimando (non so quanto voluto) al cinema neorealista di Vittorio De Sica con UMBERTO D.
Nel 2012 il film vinse Cinque meritatissimi Premi Oscar: miglior film, miglior attore protagonista (Jean Dujardin), miglior regista, miglior colonna sonora e migliori costumi. 




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