sabato 26 dicembre 2020

Natale in casa Cupiello, 2020

 


Regia di Edoardo de Angelis, con Sergio Castellitto (Luca Cupiello), Marina Confalone (Concetta Cupiello), Adriano Pantaleo (Tommasino),Pina Turco (Ninuccia), Tony Laudadio (Pasquale Cupiello),Antonio Milo (Nicolino), Alessio Lapice (Vittorio).


Napoli, 1950: è il 23 dicembre e Luca Cupiello si sveglia pronto a dedicare la giornata alla costruzione del presepe, per il quale nutre una vera e propria passione al punto da aver perfezionato nel corso degli anni 

Passione non condivisa dagli altri familiari:la moglie Concetta, indaffarata dai preparativi per il cenone e il pranzo, il pigro figlio Tommasino e il fratello Pasqualino, vittima dei continui scherzi e furtarelli del nipote. 

All'improvviso arriva la figlia Ninuccia, che ha litigato con il marito Nicolino: la giovane confessa alla madre di essere innamorata di un'altro uomo e di voler lasciare il consorte. Alla notizia Concetta si sente male e ne trambusto che ne segue la figlia promette alla madre che si riconcilierà con il consorte (nel frattempo accorso in casa alla notizia del malore della suocera). Peccato che l'amante della giovane sia Vittorio, amico di Tommasino e da questi invitato alla cena della Vigilia...


Versione tv del celeberrimo capolavoro di Eduardo De Filippo ( ) è ambientato vent'anni dopo l'originale.

Conosco bene anche la versione teatrale e posso dire che uno dei motivi per cui mi è piaciuta questa trasposizione tv è che, intelligentemente, evita confronti inutili per trovare una propria dimensione narrativa di fronte alla quale forse i puristi storceranno il naso, ma che secondo me per il pubblico televisivo va benissimo senza snaturare l'opera originale. Il taglio teatrale è stato modificato in taglio prevalentemente cinematografico, con inquadrature, primi piani e anche due scene in esterno che, se non vado errato, nell'originale non ci sono. 



Castellitto è sicuramente un Luca Cupiello diverso da quello di Eduardo, ma altrettanto intenso: uomo d'altri tempi e convinto assertore dell'importanza della famiglia, deve trovare vari compromessi tra i suoi desideri e quella che è la realtà: una moglie con cui c'è affetto ma non poche incomprensioni  , un figlio pigro che non ha voglia di mettere  la testa a posto e che, caparbiamente, alla domanda del padre "Te piace u'presepe?", rispondo per dispetto "Non mi piace", un fratello lamentoso e sopratutto una figlia in grave crisi coniugale (di cui principalmente è proprio dei genitori la colpa, visto che hanno convinto Ninuccia a sposare Nicolino ugualmente anche se lei non ne era innamorata solo perchè ricco). Tutto sommato è convinto di avere creato una famiglia unita e il duro scontro con la realtà sarà fatale. Il suo attaccamento al presepe (che simboleggia le tradizioni e l'unità familiare) è la principale dimostrazione di questi compromessi: una sorta di estraniarsi dalla dura realtà concentrandosi su qualcosa di più bello, che lui stesso può davvero creare a suo piacimento. 

Accanto a lui comprimari validi che forniscono buone interpretazioni (anche se non eccezionali), tra questi il giovane Adriano Pantaleo (che ricordo attore bambini in vari film e telefilm dei primi anni '90) E Antonio Milo nel ruolo del genero Nicolino, che in fondo mi ha suscitato tenerezza per la delusione cui va incontro, visto che non è una cattiva persona. 

L'allestimento della scenografia di casa Cupiello e del presepe è stato curato da alcuni noti artigiani partenopei esperti nel campo. 








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