venerdì 4 dicembre 2020

Emily in Paris, 2020




 Ideato da Darren Star, con Lily Collins (Emily Cooper), Philippine Leroy Beaulieau (Sylvie), Lucas Bravo (Gabriel), Ashley Park (Mindy),Samuel Arnold (Julien), Bruno Gouery (Luc),Camille Razat (Camille), William Abadie (Antoine).



Emily Cooper è una giovane americana che lavora in una agenzia di marketing e che viene inviata a Parigi per un anno presso

Per la giovane, appassionata di moda e di social, l'impatto con la realtà francese non è sempre facile: differenze di lingua e costumi, iniziale ostracismo da parte dei nuovi colleghi e della direttrice Sylvie non le facilitano certo il soggiorno, ma una volta ambientatasi tutto sarà più facile...



Per una volta riesco a vedere quasi subito una serie tv, invece di recuperarla!

Molto carina anche se ha suscitato vespai di polemiche per via dei troppi stereotipi che conterrebbe.

Ed in effetti essi non mancano: possibile che i francesi del 2020 vengano ancora rappresentati come così indietro da aver bisogno che una giovane americana dia loro lezioni, sopratutto nel settore della moda e della comunicazione? Ok, Emily essendo giovane e appassionata di social può rappresentare un valore aggiuntivo da quel punto di vista (e non solo ovviamente) ma anche i suoi colleghi non mi sembrano così vecchi da non saperne proprio nulla. 


E' anche vero che i francesi non sono propriamente famosi per la loro umiltà e simpatia, ma che motivo ha l'anziana portiera dello stabile in cui la protagonista vive di inveirle contro per qualunque cosa? E poi, possibile che tutti gli uomini francesi appena vedono Emily anche per due minuti poi non pensano ad altro che a portarsela a letto ? Tranne i gay ovviamente....

Comunque i francesi si consolino: almeno a loro è dato vivere nel 2020, per la stragrande maggioranza di registi e sceneggiatori noi italiani invece siamo ancora fermi agli anni'50 e andiamo ancora in giro in Vespa. Per non parlare del fatto che per loro il Nord Italia non esiste, visto che le ambientazioni scelte sono perlopiù del Sud Italia, al massimo si arriva a Firenze. 

Ma nonostante tutto ciò a me la serie è piaciuta, è leggera e gradevole, a volte ho invidiato la protagonista per l'occasione che le è capitata e per il fatto di cavarsela con grandissimi colpi di fortuna in ogni situazione (anche quelle più paradossali), altri un po' meno (arrivare in un nuovo luogo di lavoro e trovare capi e colleghi strxxxi non è proprio il massimo); notare poi il suo look che definirei stravagante ma con stile. 

Lily Collins è un'attrice brava e simpatica che avevo già notato nei "Miserabili"e che qui tratteggia un personaggio che poteva facilmente  risultare antipatico ma che invece appare buffo e solare, pur se  non troppo approfondito (come del resto tutti gli altri personaggi). Per quanto riguarda il resto, colori pastello predominano in uan fotografia nitida che contribuisce a dare un'immagine di una Parigi da cartolina e ovviamente solo dei luoghi turisticamente più appetibili (le bainleau qui non esistono proprio). 



Ma insomma, non ci può essere solo pesantezza nella vita, sopratutto di questi tempi; e io sono una nostalgica dei telefilm vecchio stile tipo "Vita da strega", storie semplici  e divertenti sempre a lieto fine  che aiutavano lo spettatore a svagarsi....




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