venerdì 13 aprile 2018

L'oro di Scampia, 2014

 Regia di Marco Montecorvo, con Beppe Fiorello (Enzo Capuano), Gianluca Di Gennaro (Tony Capuano),Gaetano Bruno (Nicola), Anna Bellezza (Leda),Domenico Pinelli (Felice), Anna Foglietta (Teresa Capuano), Christian Palati (Lello).


A Scampia, Enzo Capuano gestisce una piccola palestra dove, assieme all'amico Nicola, insegna judo ad alcuni ragazzi del quartiere: l'obiettivo è quello di tenerli il più possibile lontano dal mondo della criminalità, realtà purtroppo troppo radicata in quel quartiere. Proprio per questo verrà preso di mira dai boss che non gliela faranno passare liscia...




Il film è ispirato alla storia vera di  Pino Maddaloni, campione olimpico di judo alle Olimpiadi di Sidney nel 2000, raccontata nel libro "La mia vita sportiva" di Gianni Maddaloni, padre di Pino.
e rientra nel filone dei film con sfondo sociale, in particolare racconta una storia di redenzione e speranza attraverso lo sport. Nulla di particolarmente originale, quindi, ma trovo che questo tipo di film sia sempre utile per trasmettere esempi e messaggi positivi sopratutto nei più giovani.
La storia è ambientata nel quartiere napoletano di Scampia, che penso non abbia bisogno di presentazioni per la sua fama (purtroppo) negativa: la camorra spadroneggia, e spesso anche chi in situazione di normalità tenta di non lasciarsi sopraffare e  di vivere normalmente viene comunque coinvolto, visto che i boss non ci pensano due volte ad incendiare attività consdierate fastidiose: tra queste la palestra dove il protagonista Enzo assieme all'anziano amico Nicola organizza corsi di judo per bambini e ragazzi, con l'obiettivo di tenerli lontano dalla camorra, insegnare loro le regole dello sport che poi possono applicare anche nella vita, e magari dare loro una prospettiva per un futuro diverso. Enzo vive assieme alla moglie Teresa e ai figli, è l'unico che ha un lavoro, la famiglia dipende da lui; le pressioni sono tante ma tutto sommato la sua vita è serena, consapevole sopratutto di dare il buon esempio ai propri figli, il maggiore dei quali frequenta la palestra del padre. Tutto troppo pericolo ìso per la malavita locale, che ha paura di trovarsi sprovvista della "carne da cannone" sui cui solitamente fa leva, causa l'alto abbandono della scuola e la disoccupazione. Ed ecco che incendiano la palestra, causando la morte di Nicola, ecco che tirano dalla loro parte il giovane Sasà, ecco che cercano di impedire l'ingresso di Leda, una ragazzina costretta a prostituirsi e che viene salvata un poliziotto che la indirizza alla palestra;  per Enzo, rimasto solo dopo la morte di Nicola, è veramente dura. Ma essendo un personaggio altamente positivo e con valori "validi" (come lo sono spesso quelli interpretati da Beppe Fiorello) il lieto fine non manca, dopo un allontanamento con il figlio che poi però gli darà grandi soddisfazioni.
Come sempre Beppe Fiorello molto bravo, bravi e simpatici anche i giovanissimi, in una storia di buoni sentimenti ma a mio avviso non banale proprio perchè vera, raccontata con un buon ritmo narrativo coinvolgente.




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