giovedì 9 ottobre 2014

Milk, 2008


Regia di Gus Van Sant, con Sean Penn(Harvey Milk), James Franco(Scott Smith  ), James Brolin (Dan White),Victor Garber(George Moscone), Emile Hirsch(Clive Jones).

Negli anni ’70 Harvey milk, gay dichiarato, gestisce nel suo quartiere un negozio di foto insieme al compagno Scott. Per i gay non sono tempi facili, infatti sono spesso vittime di persecuzioni, arresti, rappresaglie e spesso purtroppo anche di aggressioni violente e omicidi, di cui molte volte la polizia si rende responsabile. Stufo della violenza che spesso degrada il suo stesso quartiere, Harvey decide di scendere in politica,e partendo dal proprio quartiere, comincia la sua lotta per i diritti dei gay e per le pari opportunità. Quando si candida come consigliere comunale, trovando avversari come Anita Bryant, ex cantante che si batte per togliere ai gay i diritti fondamentali, e Dan White, che milita nel partito opposto di Milk, ma col quale quest’ultimo riesce comunque a instaurare un rapporto che pare collaborativo. Finalmente Harvey viene eletto consigliere…

Il film racconta la storia vera di Harvey Milk, primo gay a essere nominato consigliere comunale a New York, ucciso nel 1978 assieme al sindaco George Moscone da un fanatico omofobo,Dan White.
E’ un film bellissimo, commovente, forte: soprattutto è un film che non indulge nei soliti stereotipi sui gay e in un certo disgustoso voyeurismo in cui si cade spesso quando ci sono scene d’amore tra due personaggi dello stesso sesso.
In questo mi ha ricordato DIVERSO DA CHI?: due gay visti non come macchiette, come effeminati o altro, ma solo in quanto persone e stop. Ci vuole tanto?A quanto pare però per fortuna il cinema in questi ultimi anni si sta muovendo in senso positivo rispetto a questa cosa…

Sena Penn è davvero favoloso in questo ruolo, quindi l’Oscar vinto quest’anno come miglior attore protagonista è meritatissimo: è intenso e insieme semplice. Harvey Milk è una persona convinta che sia giusto lottare in modo attivo per un mondo migliore, per questo invece di lamentarsi semplicemente decide di scendere in politica, oltretutto raccogliendo i consensi non solo dei gay ma anche di persone non toccate dal tipo di problematiche da lui preferito, questo perché comunque è una persona che prende a cuore anche gli interessi degli altri, e non solo quello che semplicemente lo riguarda. Posto che comunque molti diritti sono universali (e qui devo dire che il personaggio di Anita Bryant mi ha davvero fatto ribrezzo!Purtroppo per lui è troppo fiducioso e disponibile al dialogo anche con chi la pensa diversamente, questo porterà alla sua uccisione, ma anche alla fiaccolata in sua memoria che rappresenta la scena più toccante del film, a dimostrazione di ciò che successe qui in Italia con la morte di Falcone e Borsellino, quando nei vari cortei si vedevano striscioni con la frase” li avete uccisi, ma ora le loro idee camminano sulle nostre gambe”.
Nelle scene in coppia con James Franco, che interpeta il suo compagno Scott, non c’è voyurismo o compiacimenti di alcun tipo, semplicemente sono due persone che si amano e quindi dimostrano il loro amore con gesti normali; in questo film un bacio gay non è un evento cinematografico né qualcosa di sporco o scandaloso, è semplicemente un bacio, punto.
Sono felice che si facciano sempre più film di questo tipo, sarebbe anche ora visto che siamo nel  2014!





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