Regia di Daniele Gagliannone, con Valerio Mastandrea.
Si sta girando un film dove un attore interpreta un professore che insegna in una classe per extracomunitari; questi ultimi sono persone vere che portano sul set la loro vera esperienza di vita.
Realtà e finzione si mescolano sempre di più, fino a quando la prima prenderà il sopravvento in modo drammatico...
Non avevo sentito nominare questo film, nemmeno su Ciak, prima che mi venisse proposto; è stata davvero una gradita sorpresa; un film insolito nel panorama cinematografico italiano, che rimanda molto al neorealismo dei maestri del genere come Rossellini e De Sica, che coinvolge, fa riflettere, talvolta anche sorridere nonostante la serietà dell'argomento.
Lo spettatore è inizialmente coinvolto in una "finzione nella finzione", dato che viene quasi subito mostrato che Mastandrea non interpreta un insegnante, ma è un'attore che interpreta un insegnante, e i suoi "alunni" non sono veri alunni ma extracomunitari delle più disparate etnie e paesi che interpretano sè stessi, portando sulla scena la loro vita e le loro esperienze reali. E' un qualcosa di disorientante rispetto a quello che ci si aspetta, ma l 'universo in cui veniamo proiettati fa in modo di farci dimenticare tutto ciò, assistendo partecipi ai vari racconti degli immigrati, fino a quando la realtà prenderà il sopravvento anche nella finzione, ribaltando il ruolo dell'attore insegnante.
Molto bravi ed espressivi gli stranieri che interpretano sè stessi , molto bravo anche Mastandrea nell'interpretare un ruolo in cui non si capisce mai il confine tra realtà e finzione.
Presumo peò lo potrete recuperare solo nei circuiti del cinema d'elite....
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