Regia di Martin Scorsese, con Leonardo Di Caprio (Jordan Belfort),Margot Robbie (Naomi La Paglia),Jonah Hill (Donnie Azoff),Matthew McConaughey (Mark Hannah), Jean Dujardin (Jean Jacques Saurel),Rob Reiner (Max Belfort),Christine Millioti (Teresa Petrillo),Jon Bernhtal (Brad).
Jordan Belfort ha un solo sogno: diventare ricchissimo. Perciò nel 1987 a 22 anni si trasferisce con la moglie Teresa a New York dove inizia a lavorare come broker a Wall Street, imparando ben presto i trucchetti del mestiere, sopratutto come fare soldi in maniera disonesta e truffando i clienti.
Dopo aver perso il lavoro a causa del crollo della Borsa avvenuto nel famoso "lunedì nero", fonda una sua società assieme all'amico Donnie e ad altri piccoli pregiudicati, dove si occupa della vendita di azioni quotate pochissimo (praticamente truffando i clienti che a lui si affidano);in poco tempo scala le vette del mondo della finanza....
Prosegue sempre meglio questo 2014 al cinema (mi manca però la recensione di un bel film che ho visto prima di questo "La mia classe", con Valerio Mastandrea) con l'ultima fatica di Scorsese, che con "American Hustle" ha alcune cose in comune: oltre all'ambientazione nel mondo della finanza, il fatto di essere entusiasmante (anche se meno del primo) e attori in probabile odore di Oscar.
Per alcuni aspetti riconducente a "Casinò" (anche qui avevamo il ritratto di un delinquente nei suoi lati più umani) è un film che dura circa tre ore, ma non si sente quasi visto che la narrazione è scorrevole e ritmata (anche se francamente alcune scene di sesso estremo potevano essere evitate: dopo un po' si capisce benissimo quali sono i vizietti preferiti di Jordan e soci....); Di Caprio (attore che personalmente non ho mai amato molto) è il mattatore quasi assoluto, figura centrale che giganteggia sugli altri per sprint, spirito d'iniziativa, faccia tosta, sincerità estrema, vizi (molti) e virtù (pochissime, direi nessuna), e sopratutto per rimanere sempre fedele a sè stesso fino alla fine (non c'è nessuna redenzione, ripartendo dal basso Jordan ricomincia comunque a fare sempre la stessa cosa). Meritata quindi la nomination all'Oscar come migliore attore, e in caso di vittoria sarebbe un premio ben meritato.
Molto bravi anche gli altri attori, tra cui spiccano in particolare Jonah Hill nel ruolo dell'amico nerd, ma praticamente sua anima gemella (amichevolmente parlando)- fisicamente il contraltare del protagonista- e Margot Robbie nel ruolo della seconda moglie, anche lei dall'animo simile al marito ma in fondo un trofeo da esibire e che completa la vita di lusso del protagonista (non che il sentimento non ci sia, ma non si avverte troppo nessuna profondità). nota di merito per Rob Reiner nel ruolo fantastico del padre del protagonista (avete presente la scena in cui suona il telefono mentre sta guardando la tv?Ecco, mio nonno era così! ;) ).
A differenza di American Hustle, "The wolf of Wall Street" non si addentra troppo nei meccanismi della finanza americana, giusto quel tanto che è necessario per tratteggiare l'ambiente spietato e privo di scrupoli in cui il protagonista trova il suo habitat naturale; il film vuole essere, a mio avviso, più che altro il ritratto senza giudizio di una persona amorale,vittima di sè stesso e dei propri vizi che non posso che essere portati all'eccesso dall'ambiente in cui vive (in una frase, uno dei due personaggi, non ricordo più se Jordan o Donnie, dice all'altro: "come si fa a divertirsi senza essere strafatto?!"), per cui arriva a rovinare praticamente tutto, anche la propria famiglia, perchè la sua natura è quella.
Per questo le polemiche nate attorno al film- alcune delle vittime delle truffe di Jordan Belfort( comprensibilmente offese) hanno accusato Scorsese e Di Caprio di volerlo rendere un eroe- a mio avviso sono sbagliate: Jordan è tutto tranne che un eroe, è solo un perdente. Un grande perdente, un perdente con stile...ma pur sempre un perdente ai massimi livelli.
anche se talvolta non si può far a meno di provare una punta di invidia per il suo inconfutabile carisma, per la sua faccia tosta e il coraggio che dimostra, anche se in negativo.
Il film è molto accurato, ottima colonna sonora, ottima fotografia, ottime scenografie, come del resto ci si aspetta sempre da un film di Scorsese.
Attendo quindi con curiosità i risultati della notte degli Oscar...
P.S: il film è tratto dall'omonima autobiografia ( ) di Jordan Belfort.
Non capisco le critiche, francamente: il film è il ritratto di un uomo abietto, vuoto, amorale e insensibile che alla fine si riduce a fare la "comparsa" di lusso per quegli assurdi corsi di finanza o autostima...!
RispondiEliminaComunque, quasi un capolavoro!
Io credo- in generarle- che le vittime o i lor parenti critichino a prescindere questo tipo di operazioni. E' successo acnche da noi con Vallanzasca o "La prima linea"...non posso dargli del tutto torto: deve essere terribile essere vittime o figli di vittime di qualche delinquente e vedere che dopo che ti ha rovinato la vita qualcuno gli presta anche attenzione girando un film.però in effetti chiunque non sia emotivamente coinvolto dovrebbe cercare di vedere le cose con un occhio un momentino super partes.
Eliminale stesse critiche furono fatte al film su Vallanzasca- non so se l'hai visto- ma io vedendolo ho visto un'altro perdente: un giovane che aveva tutte le qualità per riuscire a combinare qualcosa nella vita, ma che volontariamente ha buttato tutto all'aria per amore dei solid facili. Francamente con tutti i miei problemi non mi cambierei minimamente con Jordan e Vallanzasca!!!