giovedì 14 gennaio 2021

Fratelli Caputo, 2020

 


Regia di Alessio Inturri, con Nino Frassica (Nino Caput), Cesare Bocci (Alberto Caputo), Aurora Quattrocchi (Agata  Caputo),Sara D'amario (Patrizia),Riccardo De Rinaldis (Andrea),Giorgia Boni (Barbara), Riccardo Antonaci (Giacomo), Carmela Vincenti (Rosalia), Andrea Vitalba (Carmela), FRancesco Guzzo (Turi),Giancarlo Commare (Simone).


Nino e Alberto Caputo sono due fratelli che però non si sono mai conosciuti: il loro padre Calogero, Emigrato a Milano, lasciò la moglie Agata rimasta in Sicilia per rifarsi una vita a Milano con un'altra donna, dalla quale ebbe il figlio Alberto. 

50 anni dopo, Alberto Caputo assieme alla moglie  e a figli decide di trasferirsi a Roccatella, paese natale del defunto genitore, per tentare la carriera politica come candidato sindaco, vincendo. Ovviamente incontra per la prima volta anche l fratello e sua madre Agata, e la convivenza fra i due gruppi familiari si preannuncia da subito difficoltosa...



Simpatica fiction andata in onda durante le vacanze natalizie, a dispetto dell'ambientazione estiva della storia raccontata. 

Certo non è niente di nuovo e anzi, alcune trovate sono abbastanza trite e ritrite: va bene mettere in scena le differenze culturali tra Nord e Sud, ma possibile che nel 2020 faccia ancora ridere vedere siciliani presi presi da schifo assoluto se vedono un piatto di risotto alla milanese? Per non parlare dello storico "da voi c'è la nebbia" stile Totò e Peppino..penso che un po' di aggiornamento da questo punto di vista non guasterebbe.

Per il resto però la storia mi ha divertito, seppure parta da una triste premessa: 50 anni fa Calogero Caputo (che per breve periodo era stato sindaco del suo paese, Roccatella) emigrò a Milano dove conobbe una donna più giovane e per lei lascio la moglie Agata e il figlio Nino, rimasti in Sicilia. Con la nuova moglie ebbe un secondo figlio, Alberto, ma col primogenito non ebbe mai più alcun contatto.

Ai giorni nostri è proprio Alberto, benestante e con una bella famiglia, a decidere di dare una svolta alla propria vita adando alla riscoperta delle sue origini: si trasferisce in Sicilia candidandosi proprio a sindaco di Roccatella e incontrando così per la prima volta il fratello Nino, che al contrario vive ancora con la madre nella casa natale ed è diventato uno squattrinato impresario per artisti improvvisati e non troppo talentuosi. Dato che Alberto e famiglia vanno a vivere nella casa natale del padre, lo scontro tra milanesi e siciliani (dovuto anche alla particolare situazione familiare) è assicurato, ma un poco alla volta subentrano anche affetto e collaborazione e come finir si può facilmente intuire. 

Tutto sommato la storia è carina e ben raccontata, merito anche non solo dei due protagonisti Cesare Bocci e Nino Frassica, ma anche dei comprimari, tra cui spiccano Agata, l'anziana e dispotica madre di Nino (con valide ragioni per odiare inizialmente i milanesi), moglie e figli di  Alberto (anche se la figlia è stata piuttosto antipatica nella maggior parte delle volte!), e Carmela, la corteggiatrice di Nino che chissà non possa un giorno spuntarla....

A me è piaciuta e spero che facciano una seconda serie.




Nessun commento:

Posta un commento