sabato 23 gennaio 2021

Regalo di Natale, 1986


Regia di Pupi Avati, con Diego Abatantuono (Franco ), Carlo Delle Piane (Antonio), Alessandro Haber (Gabriele ),Gianni Cavina (Ugo), George Eastman (Stefano). 

Alla vigilia di Natale Ugo, Lele e Stefano, amici di vecchia data, si riuniscono per una partita a poker invitando anche Antonio, un avvocato conoscente di Ugo e famoso nel giro del gioco per le sue ingenti perdite. Ognuno di loro ha delle vite fallimentari: chi gestisce una sala cinematografica in crisi, chi fa il giornalista ma di scarsa considerazione, chi è divorziato e chi nasconde la propria omosessualità. Ugo e Franco poi non si parlano da anni, da quando la moglie di quest'ultimo lo tradì con il primo....





Film considerato natalizio probabilmente solo a causa del fatto che si svolge alla vigilia di Natale, ma che in realtà del classico film delle festività ha ben poco (a mio avviso quasi nulla). Al limite si può cogliere la tristezza che provoca il fatto che, in un periodo solitamente considerato felice in cui la gente si dedica ai propri affetti e alla famiglia, i personaggi di questa storia non trovino altro modo che trascorrerlo al tavolo di gioco per via della loro dipendenza ma anche per altri motivi, tipo una vendetta da perpetrare anche a distanza di anni. Non sempre si tratta di una decisione dovuta a una mancanza di alternativa: uno di loro ha dei figli ma li snobba trovando scuse per non essere con loro, incurante di ciò che può provocare in essi questo palese rifiuto da parte del padre, altri avrebbero comunque altre possibilità ma nessuno di loro (a parte inizialmente Ugo, che poi però ci ripensa) ha detto no. Non si può nemmeno dire che l'abbiano fatto in nome dell'amicizia, dato che come si scopre dal racconto dei piccoli intrighi e tradimenti, dietro il gruppo di amici ormai non c'è più nemmeno quella, un valore da essi sacrificato in nome dell'avidità e dell'individualismo.
Il film è dunque permeato da un'atmosfera di squallore in cui si muovono i personaggi, vittime e carnefici allo stesso tempo e senza troppe giustificazioni; si fanno notare Abatantuono al suo primo ruolo drammatico Carlo Delle Piane nel ruolo del personaggio forse più carogna, travestito da agnellino, comunque anche lui con un qualcosa di malinconico.
Nel 1986 il film partecipò alla mostra del cinema di Venezia, dove Carlo Delle Piane vinse la Coppa Volpi come migliore attore; nel 1987 vinse due David di Donatello per la colonna sonora (ad opera di Riz Ortolani) e miglior suono. 





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