Rocky Balboa è un pugileitaloamericano che non riesce a sfondare e si adatta a vivere riscuotendo pegni per uno strozzino e partecipando a qualche occasionale incontro di poca importanza.
Innamorato di Adriana, sorella dell'amico Paulie, che non riesce a conquisare per via della timidezza della ragazza, coglie l'occasione della sua vita quando il campione Apollo Creed organizza un incontro tra lui e un pugile sconosciuto per festeggiare il Bicentenario degli Stati Uniti, e sceglie proprio Rocky...
A Maggio giugno qui a Brescia la Multisala organizza ogni anno un ciclo di film classici che vengono riproposti a cadenza settimanale sul grande schermo. Se sono film che ho già visto ma mi sono paiciuti, vado a vederli comunque perchè cosa volete che vi dica...per me il film la cinema è tutta un'altra cosa!
Quest'anno il primo (per me, in precedenza ce ne sono stati altri due) è "Rocky", vincitore nel 1977 di tre Premi Oscar (tra cui miglior film) , che portò alla fama l'attore italoamericano Sylvester Stallone e diede inizio a una delle serie più longeve della storia del cinema ( in tutto, film).
L'avevo già visto molti anni fa e apprezzato, e questa è stata l'occasione per ri-apprezzarlo: il tema dell'emarginato che realizza il sogno americano è raccontato in chiave meno banale rispetto ad altri film, e anche il nostro Rocky nonostante le apparenze si rivela un personaggio più interessante di quanto ci viene presentato: a un certo punto si definisce un "bullo di periferia", e di certo è un uomo piuttosto rozzo, che vive in condizioni che definire "la margine" è un eufemismo e con poca/nulla cultura; ma rivela anche un animo sensibile, ama gli animali, riporta a casa una ragazzina sua conoscente che frequenta compagnie non adatte rimproverandola bonariamente, si innamora dell'insignificante Adriana in cui evidentemente sa vedere qualcosa di più dell'aspetto fisico dimesso e trascurato che essa presenta al mondo, (almeno inizialmente), cerca come può di aiutare i creditori dello strozzino per cui lavora...Insomma, tutto fuorchè un bullo come comunemente lo si intende.
Come personaggio a me spesso ha fatto tenerezza, si capisce che è molto solo, che vede nella box un modo per riscattarsi non solo dalla solitudine ma anche da una condizione di emarginazione perenne, e poco importa se non vincerà il fatidico incontro: avendo resistito si è ritagliato un suo posto nel mondo e ha raggiunto i suoi obiettivi. E anche questo è un messaggio importante.
Ho trovato Stallone molto convincente in questo ruolo (nonostante non lo abbia mai amato come attore), attorniato da attori altrettanto convincenti per personaggi ognuno a suo modo commovente e importante: una dimessa Talia Shire nei confronti della sensibile e "schiacciata" Adriana che grazie all'amore di Rocky trova la forza per cambiare la sua vita, Burt Young nel ruolo del cognato e amico Paulie, frustrato e infelice ma comunque pronto a stare vicino all'amico, lo spumeggiante Carl Weather nel ruolo di Apollo Creed, il rivale che poi diventerà amico.
La regia è asciutta e misurata, non dà spazio a virtuosisimi ma riprende la realtà della vita in un sobborgo americano, senza scalfire comunque il tono e il messaggio un poco favolistico del film.
Famosa ancora oggi la scena dell'allenamento di Rocky sulla famosa scalinata di Philadelphia ( da allora ribattezzata "scalinata di Rocky"), al ritmo di "Gonna Fly now", tema della colonna sonora diventato tra i più conosciuti del cinema.
Un film da rivalutare, dato che a mio avviso la scadenza dei suoi seguiti ha influenzato un fama negativa su di lui ma immeritata.
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