Germania, 1939: La tredicenne Liesel viene abbandonata dalla madre e adottata da Hans e Rosa Hubermann, una coppia tedesca. Nonostante l'età la ragazzina non sa leggere, ma grazie alla scuola e all'iuto di Hans rimedia in fretta la mancanza, arrivando a divorare libri su libri, scoprendo un'irresistibile vocazione per il mondo della letteratura e della scrittura.
In casa Hubermann è nascosto Max, giovane ebreo figlio di un defunto amico di Ma, che l'uomo e sua moglie ospitano per proteggerlo e che stringe con Liesel una forte amicizia, accomunati dalla passione per la letteratura....
Tratto dal romanzo " La bambina che rubava i libri" (2007 ) di Markus Zukas , è un bellissimo film pieno di significato per chi, come me, ama i libri!
Ambientato durante la Germania nazista, ha per protagonista Liesel, una dolce e sfortunata ragazzina ottimamente interpretata anche dalla giovane attrice Sophie Nelisse: abbandonata (per salvarla, essendo la madre una comunista costretta a lsciare il paese) dalla madre, vede morire il fratellino durante il viaggio che dovrebbe condurli ai nuovi genitori adottivi, una coppia tedesca che ha adottato i due bambini per avere i sussidi promessi dallo Stato. Al funerale del fratello Liesel compie il primo gesto che cambierà la sua vita: ruba un libretto di preghiere perso dal prete, che sarà anche il primo libro che leggerà, sotto la guida di Hans, il padre adottivo con cui subito va d'accordo: nonostante l'età infatti Liesel non sa leggere e questo libro, assieme agli insegnamenti di Hans e al "muro delle parole" che il padre ha ricavato in cantina per aiutarla nello studio, rappresenta la porta di un mondo che le si spalanca: un mondo di storie, parole, immagini, sentimenti che travolgerà Liesel segnando la sua vita. tutto ciò grazie anche all'influenza di Max, il ragazzo ebreo nascosto per lungo tempo dagli Huberman, che chiede alla ragazzina di descrivergli con parole e immagini sue il tempo fuori (che lui non può vedere) e di Ilsa, la moglie del borgomastro che apre a Liesel la biblioteca del figlio morto.
Nel film viene sottolineato molto il contrasto di questi personaggi consapevoli dell'importanza dei libri e della cultura con il regime Hitleriano, che bruciava in piazza i libro considerati sgraditi.
Ma personalmente l'altro elemento che ho amato di più in questo film è il rapporto tra Liesel e i genitori adottivi (ottimamente interpretati da due dimessi Geoffrey Rush ed Emily Watson) davvero fantastici: inizialmente sembra che solo il padre adottivo le voglia bene, infatti la ragazzina non fatica ad entrare in sintonia con lui; la mamma, Rosa, sembra solo una brontolona dura di cuore e addirittura delusa dal fatto di vedrsi arrivare una sola figlia invece dei due promessi. E invece pian piano sarà il personaggio che riserverà maggiori sorprese, rivelando un cuore buono e un grande amore per la figlia adottiva: mi ha molto colpito la scena in cui dice a Liesel : "Sei così simile a tuo padre", proprio a sancire che ormai, per loro, è figlia a tutti gli effetti.
Finale commovente e non del tutto aspettato...se amate i libri andate a vedere questo film!
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