martedì 5 maggio 2020

Chiamatemi Anna (Anne with an "E")- Stagione I, 2017


Ideata da Molly Walley- Beckett, con Amybeth McNulty (Anna Shirley), Geraldine James (Marilla Cutberth), R.H. Thomson (Matthew Cutberth), Dalila Bela: (Diana Barry), Lucas Zade Zumman (Gilbert Blythe), Corinne Koslo (Rachel Lynde), Croy Gruther Andrews (Cole MacKenzie), Kyla Matthews (Ruby Gillis).


Matthew e Marilla Cutberth sono due fratelli di mezza età proprietari di una fattoria; dato che la vecchiaia si avvicina decidono di adottare un ragazzo che possa aiutarli nei lavori di conduzione della proprietà. Per errore però arriva dall'orfanotrofio Anna Shirley, una bambina di undici anni vivace e intelligente, che i due decidono di tenere comunque e che  si rivela intelligente e amante dello studio, oltreché vivace  e gioiosa…




Da piccola non ho amato particolarmente il cartone di "Anna dai capelli rossi", che invece piaceva molto a mia mamma. Due anni fa, invece, ho riscoperto la storia grazie a questa serie tv che mi è piaciuta molto. 
Innanzitutto sono sempre favorevole a riproporre classici della letteratura, sopratutto quelli per bambini e ragazzi, che così possono avere modo di riscoprire il romanzo letterario. Inoltre ho trovato questo prodotto fatto davvero molto bene, nonostante qualche cambiamento a mio avviso insensato, che però alla fin fine stranamente non inficia la visione: considerate però il fatto che io l'ho visto senza aver letto il libro e conoscendo solo il cartone, oltretutto non da ammiratrice. Magari per chi invece conosceva già da tempo i libri la cosa può risultare diversa e fastidiosa. 
Anna Shirley è davvero una bambina particolarmente sfortunata: rimasta orfana in tenerissima età, è stata affidata a diverse famiglie (puntualmente povere) dove è sempre stata trattata perlopiù come una servetta prima di approdare all'orfanotrofio che deve in seguito nuovamente lasciare per raggiungere la nuova famiglia adottiva, i Cutberth. Peccato che Matthew e Marilla Cutbhert aveva in realtà chiesto un ragazzo che potesse aiutarli con i lavori nella loro fattoria, visto che non sono più giovani. La scoperta dell'ennesima delusione è davvero crudele per la povera Anna, tanto più che dopo una vita di povertà, delusioni e anche maltrattamenti non le sembrava vero di avere trovato una bella casa e due persone amorevoli: in particolare con Matthew si instaura subito un forte legame, tant'è che è lui che sin da subito insiste per tenere la bambina. Marilla, più burbera ma solo in apparenza, vorrebbe rimandarla indietro, ma quando viene a conoscenza del triste destino che attenderebbe Anna (destinata nuovamente a fare la serva in un'altra famiglia povera) decide di tenerla, e iò darà una svolta alla loro vita, che da triste e solitaria diventa più piena e gioiosa.

Ho provato molta tenerezza per questi due anziani fratelli la cui vicenda familiare e personale vieni qui sviscerata molto bene rispetto al libro, e in maniera abbastanza credibile, dando loro un passato non facile che nella storia originale non hanno; questo, ad esempio, è un cambiamento che ho apprezzato.
Ma altri cambiamenti, seppure quasi tutti ben inseriti all'interno dello sviluppo della trama, mi hanno lasciata perplessa: è vero che Anna inizialmente viene vista come un "elemento" strano o particolare all'interno della comunità, ma la cosa dura poco ed è comunque limitata a qualche pettegolezzo. che senso ha quindi vedere un'intera comunità che mette alla berlina una bambina adottata e i suoi nuovi familiari? Probabilmente il solito vizio di inserire tematiche odierne in qualunque tipo di storia indipendentemente dal periodo storico in cui è ambientata. Intendiamoci, la tematica del bullismo va benissimo e difatti è stata qui bene affrontata con l'introduzione dl personaggio di Cole e del bullo Billy Andrews. Il resto è solo di troppo. 
Per quanto mi sia piaciuto il personaggio di Bash e la sua storia, poi, anche qui mi sono comunque chiesta che bisogno c'era di inserirla visto che stravolge di non poco la storia...a parte ovviamente la solita regola che OVUNQUE bisogna inserire dei personaggi di colore. Qui perlomeno hanno creato una storia che funziona a supporto del personaggio e lo inserisce nel resto del contesto in modo credibile, quindi non mi ha dato alcun fastidio (come accaduto, ad esempio, nei "Miserabili"), però l'interrogativo permane. 
Per il resto la serie tv è molto bella, finalmente non solo si torna a un prodotto tratto da un romanzo, ma si discosta molto dai thriller/fantasy/commedie moderne che vanno di moda. E' una storia che si sviluppa più lentamente ma in positivo, per questo ancora più godibile. 
Attori molto bravi e intensi, anche i più giovani: in particolare adorabile sin dagli inizi la coppia Anna- Gilbert e la coppia di amiche Anna/Diana. 
A mio avviso un prodotto ottimo, che è già alla terza serie (quest'ultima ancora inedita in Italia).



Nessun commento:

Posta un commento