venerdì 3 gennaio 2020

Pinocchio, 2019




 Regia di Matteo Garrone, con Roberto Benigni (Geppetto), Federico Ielapi (Pinocchio), Massimo Ceccherini (La volpe), Rocco Papaleo (Il Gatto), Gigi Proietti (Mangiafuoco), Marine Vacht (La Fata Turchina adulta), Maria Pia Timo (La Lumaca), Nino Scardina (Omino di burro),Alessio Di Domenicatonio (Lucignolo).


Il falegname Geppetto costruisce un bel burattino, Pinocchio, per avere un po’ di compagnia. Pinocchio però si rivela da subito troppo vivace, disobbediente e con una forte inclinazione e cacciarsi in seri guai: invece di andare a scuola scappa per andare al teatro di burattini di Mangiafuoco...



Come film "traghettatore" nell'anno nuovo ho scelto questa nuova versione di Pinocchio, dove Roberto Benigni (interprete del burattino nell'omonimo film da lui diretto nel 2002) a distanza di 17 anni stavolta interpreta il ruolo di Geppetto. 

A dispetto delle tante critiche che ho letto e sentito, non sono rimasta delusa: al fronte di qualche cambiamento è una versione abbastanza fedele alla storia originale, in particolare nell'ambientazione e nella caratterizzazione dei personaggi. 
La storia viene giustamente riportata nell'ambientazione originale, la campagna toscana povera e sporca dell'800, abitata da gente umile il cui massimo divertimento poteva essere, ad esempio, uno spettacolo di burattini. Nel caso di questo film la tecnologia digitale e i moderni effetti speciali aiutano senza snaturare o apparire snervanti, rendendo burattino di legno un interprete vero di cui però traspaiono al massimo occhi ed espressioni del viso, o rendendo realistica al massimo la trasformazione di Pinocchio e Lucignolo in asini (una scena forse un po' forte, sicuramente di grande impatto e realistica in base alla storia originale) e anche quella del teatro dei burattini. 

Interpreti tutti straordinari e sinceramente nn avrei mai immaginato di dirlo, ad esempio, di Ceccherini che per quanto simpatico è sempre stato comunque emblema di una comicità di un tipo piuttosto basso e volgare. Mentre qui è un'ottima Volpe, viscida e imbrogliona ma che sa anche far sorridere (se non ridere), accanto al Gatto di Rocco Papaleo, spalla non troppo furba e con la caratteristica (presente anche nel personaggio originale del libro) di ripetere le ultime parole di ciò che sente; due attori che hanno saputo contenere la propria comicità mettendola a servizio del proprio personaggio senza snaturarlo e senza snaturarsi. 
L'ex Pinocchio Benigni se la cava molto bene  costruendo un Geppetto povero e dimesso ma da cui traspare anche una certa vivacità, una voglia di cambiare che si concretizza con la creazione del burattino; Geppetto che si sente subito padre (molto bella la scena-aggiunta in quanto non presente nel libro- in cui lui esce tutt felice gridando "Mi è nato un figliolo!" a tutto il vicinato) e che lo rimane fino alla fine nonostante tutto. 
I migliori però a mio avviso sono l'orribile Omino di Burro di Scardina (orribile nel senso che dalla sua untuosità traspare il suo essere un Orco) e la Lumaca della Timo.
Anche gli scenari sono molto curati, in particolare la casa della Fata, quella di Geppetto, il teatro dei burattini, così come i costumi e gli effetti speciali digitali, il tutto contribuisce a ricreare in maniera molto fedele la storia così come viene narrata nel libro. Personalmente posso dire che il Can Barbone era proprio così che me l'ero immaginato io da bambina leggendo il libro!
A questo punto mi chiedo sinceramente se chi ha criticato ha almeno letto il libro oppure cosa conosca della storia originale....







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