domenica 26 gennaio 2020

Piccole donne (Little women), 2019

Regia di Greta Gerwig, con Emma Watson (Meg), Saoirse Ronan (Jo), Eliza Scanlen (Beth), Florence Pugh (Amy), Laura Dern (Mamee), Meryl Streep (Zia March), Timotheè Chalamet (Laurie), Louis Garrel (Friedrich Baher).


Durante la Guerra di Secessione le quattro sorelle March, Meg, Jo, Beth e Amy vivono insieme alla madre una vita felice e serena, pur se tra le ristrettezze e la preoccupazione per il padre soldato.Tra le quattro ragazze, molto unite tra di loro seppur tanto diverse di carattere, spicca come personalità Jo,che avrebbe voluto nascere maschio, aspira all’indipendenza e sogna di fare la scrittrice;  Meg, la maggiore, che ama l’eleganza anche tra le ristrettezza cui è costretta; Beth, la sorella dolce e tranquilla, che ama suonare il piano; Amy, la più piccola,un poco capricciosa e vanesia, con la passione per il disegno e l’arte....





Alla notizia dell'ennesima versione del mio libro preferito da piccola, chissà perchè, ho avuto subito un sesto senso visto che la reazione è stata un "Ancora?!" (L'ultima è quella miniserie a puntate di due anni fa); in seguito, la visione del trailer, la presenza di Emma Watson (mi spiace, ma non riesco proprio a capire l'entusiasmo attorno a quest'attrice) e alcuni articoli negativi non hanno fatto altro che 

Ma nonostante tutto l'amore per questo romanzo ha prevalso e ho deciso di non fasciarmi la testa prima di essermela rotta, così sono andata ugualmente a vedere il film. e il mio giudizio, una volta uscita, è stato appunto quello che pensavo: "MEH!".
Mi spiace perchè preso singolarmente non è un brutto film e la maggior parte degli attori se la cava egregiamente nel proprio ruolo...ma proprio non sono riuscita a farmelo piacere.
In una trasposizione cinematografica o televisiva di un romanzo è da mettere in conto qualche cambiamento visto che sono dei registri narrativi molto diversi fra loro, ed è anche assodato che non sempre i cambiamenti stonano o rimangono sgraditi: e quindi passi per il mood narrativo per cui si comincia quando Jo è già a New York e ricorda l'infanzia con le sorelle in flashback che si alternano con la sua vita attuale, passi per il solito inspiegabile espediente di mettere Beth come sorella minore invece che Amy (l'unica versione che aveva rispettato il vero ordine di età delle sorelle era quella con Winona Ryder), passi anche per alcune scene inventate ma che, contestualizzate all'interno della storia, ci possono pure stare; ma altri NO. 

NO alla solita immancabile moda di infilare tematiche che non c'entrano nulla: siccome il razzismo era già presente nel romanzo (il padre delle ragazze combatte contro gli schiavisti) hanno voluto a tutti i costi rincarare la tematica femminista (peraltro già presente anche quella nel romanzo originale e in buona dose!) affibbiando cose che stonano con i caratteri dei personaggi: l'ambizione di Meg di fare l'attrice (quando Meg era "ambiziosa" nel senso che voleva sposare un uomo ricco per uscire dalla povertà)?! E' la mamma che chiede alle figlie di donare la colazione di Natale alla famiglia povera (annullando così il significato del gesto, che era spontaneo in quanto derivante totalmente solo da una scelta delle ragazze)?! Che c'entra che la mamma ha l'abitudine di cucinare di notte? E devono sempre muoversi in gruppo, visto che a casa Laurence arrivano tutte insieme dopo che Laurie ha soccorso Amy a cui il maestro aveva frustato le mani a scuola ( anche qui cambiando completamente il senso della scena originale)?! E come faceva il signor Laurence a sapere che le ragazze avevano donato la colazione visto che - nel film, ripeto- manco si parlavano in quel momento?! Per non parlare della sfuriata di Jo contro il professore, dopo che è stata lei a chiedergli un parere sui suoi racconti, o la frase sul bordello che zia March dice alla nipote (è ironica, ovvio. Ma ve la immaginate zia March che dice quelle cose? Io francamente no!)Non ho capito inoltre perchè prendere un'attrice ragazza per interpretare Beth e poi metterla a giocare con le bambole, facendola sembrare così una ritardata; si vede poco per fortuna ma l'impressione è stata molto sgradevole. Un'attrice bambina (e quindi più credibile) no?
Allo stesso modo...ridicola (non per colpa sua) Florence Pugh nei panni di una Amy bambina quando è adatta solo per Amy adulta; stessa cosa accaduta del resto a Liz Taylor nella versione del 1949...
Sarà una cosa sciocca, ma tutte queste cose (e molte altre: Jo che si fa convincere dalle sorelle a raggiungere il professore perchè ne è innamorata e viene accompagnata addirittura da loro!) hanno inficiato la visione di un film che, se non altro, dopo 32 anni di amore infinito mi ha portato a riflettere su alcuni difetti che prima d'ora mai avevo considerato: ad esempio il fastidioso pippotto morale di Laurie alla povera Meg, rea di volere per una sera godersi una serata di divertimento e di cambiamento dal solito tran tran, e il fatto che per Jo sembrano esserci pochi occhi di riguardo in varie situazioni rispetto a Amy. Ho apprezzato inoltre che la storia si concluda giustamente come nel libro, ovvero con l'inaugurazione della scuola fondata da Jo e dal marito.
Peccato perchè Saoirse Ronan è un'ottima Jo e Meryl Streep non sfigura nei panni di zia March; Timotheè    va bene come Laurie ma solo per i primi anni, dopo ha troppo la faccia da bambino per essere credibile nei panni del giovane debosciato che si innamora di Amy. Emma Watson è una Meg troppo leziosa (ma questo me lo aspettavo).
Speriamo che la prossima versione (non dubito che prima o poi qualcuno ci riproverà) venga meglio!





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