domenica 13 marzo 2016

Lo chiamavano Jeeg Robot, 2015

 Regia di Gabriele Mainetti, con Claudio Santamaria (Enzo Ceccotti), Ilenia Pastorelli (Alessia), Luca Marinelli (lo Zingaro)






Enzo Ceccotti è uno sbandato che vive di espedienti nel quartiere di Tor Bella Monaca a Roma; una  sera per sfuggire alla polizia durante un inseguimento si getta nel Tevere, finendo in un barile contenente una sostanza tossica che lo fa stare parecchio male la notte, ma di cui dal giorno dopo sembra non aver lasciato traccia.
Ma quando durante una colluttazione con alcuni spacciatori cade dal nono piano senza farsi un graffio (mentre gli altri, fra cui l'amico Sergio, rimangono uccisi) capisce che grazie a quell'incidente ha acquisito una forza sovrumana, di cui però inizialmente non sa che farsene; nel frattempo si trova a dover proteggere Alessia, figlia di Sergio, dalle minacce dello Zingaro e della sua banda.
La ragazza, con evidenti problemi psicologici, è una fanatica del cartone "Jeeg Robot D'acciaio" e quando Enzo decide di aiutarla si convince che sia proprio lui il Supereroe...





Altro film dedicato a un supereroe italiano, dopo "Il ragazzo invisibile", e altro obiettivo centrato.
Personalmente nel mio caso è mancato quel "quid" che fa scattare la scintilla tra spettatore e film al di là di tutto, ma non ho potuto non apprezzare questo film come ottimo prodotto del suo genere, con la struttura del classico "fil da supereroi" hollywoodiano ma con una storia calata nella realtà nostrana.
Il protagonista, Enzo, è un vero e proprio Signor Nessuno, ancora più di Peter Parker o Clark Kent (i quali perlomeno avevano un lavoro e una famiglia, ed erano quindi inseriti in un contesto sociale): vive solo, senza famiglia dato che la madre  è morta anni prima, senza amici (Sergio è più che altro un "collega"), senza un lavoro e senza speranza alcuna di migliorare la propria condizione. Enzo non vive, sopravvive, arrangiandosi con furtarelli e affari poco puliti,indifferente allo sfascio della sua vita e di ciò che ha intorno. Tant'è che inizialmente, nemmeno si accorge di avere acquisito dei super poteri...e, pure quando se ne accorge, non sa che farsene, se non proseguire con più facilità nei colpi per la strada che percorre da anni. 

Ma poi nella sua vita entra la dolce Alessia, figlia di Sergio rimasta solo dopo la morte del padre, ragazza con gravi problemi di ritardo mentale al punto da essere convinta che Hiroshi Shiba (nome di Jeeg da borghese) esista realmente, e quando conosce Enzo non ha dubbi: è lui il suo eroe! 
Alessia nella sua ingenuità e candore- seppure dovuti a un ritardo mentale, non dimentichiamolo- prenderà Enzo per mano portandolo non solo a scoprire l'amore, ma anche a scrollarsi di dosso quella patina di indifferenza che lo avvolgeva da tempo; a capire sopratutto che con quei poteri può dare un senso alla sua vita facendo qualcosa per gli altri. Perlomeno, io l'ho capita così la cosa.
Certo la storia non sarebbe la stessa se non ci fosse di mezzo il solito cattivo che complica le cose....e qui abbiamo un cattivo nostrano veramente coi fiocchi: lo Zingaro, piccolo boss di periferia fissato con Anna Oxa e che vive nei fasti di una vecchia esperienza giovanile a "Buona Domenica" anni prima, che lo porta a sognare di fare il grande salto e diventare uno dei Boss più temuti del crimine. Anche lui vive nella sua emarginazione ma perlomeno ha degli obiettivi, dei sogni (sbagliati, sia chiaro) per cui fa di tutto per raggiungerli. E' un personaggio sopra le righe, una specie di Joker nostrano divertente nella sua crudeltà ed ottimamente caratterizzato dal suo interprete, Luca Marinelli (che a mio avviso un qualche premio a qualche Festival italiano se lo porterà a casa di sicuro!) così come bravissimi si rivelano Santamaria e la Pastorelli, quest'ultima alla sua prima prova attoriale. Forse un difetto che si può ravvisare nel film sono alcune scene splatter francamente eccessive e, a mio avviso, evitabili, ma tutto il resto è davvero ottimo e curato.
Che sia iniziata la riscossa dei Super eroi made in Italy?









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