giovedì 10 marzo 2016

La leggenda di Robin Hood (The Adventures of Robin Hood), 1938



Regia di Michael Curtiz, con Errol Flynn (Robin Hood), Olivia de Havilland (Lady Marian),Basil Rathborne (Sir Guy di Gisborne), Claude Rans (Principe Giovanni), Alan Hale (Little John),Melville Cooper (sceriffo di Nottingham), Eugene Pallette (Frate Tuck).



Nell’Inghilterra medievale il buon re Riccardo Cuor di Leone è partito per le Crociate, e in sua assenza suo fratello, il crudele Principe Giovanni, ha usurpato il trono portando il regno al tracollo finanziario. L’unica speranza per i poveri popolani disperati è Robin Hood, ex nobile che si è dato alla macchia nella Foresta di Sherwood, rapinando i ricchi per dare i soldi a chi ne ha davvero bisogno.Con lui ci sono gli amici Little John e Frate Tuck, mentre Lady Marian, la fidanzata di Robin, lo attende trepidante al castello. L’inetto Principe e i suoi scagnozzi tentano in tutti i modi di catturarlo, ma il furbo Robin resiste…



Probabilmente la più celebre delle tante versioni di questa storia. uno di quei classici che davvero non ha età e piace a tutti, grandi e piccoli.
Io l'ho visto in versione colorata (orrenda!), ma originariamente il film è in bianco e nero (almeno credo).
La storia è arcinota e non viene modificata, il rischio di cadere nella noia c'era ma il regista Michael Curtiz l'ha saputo evitare realizzando un film dove la commistione fra vari filoni (avventura, romantico, azione, giallo) è perfetta, aiutato anche da grandi interpretazioni: in primis ovviamente quella di Errol Flynn, uno dei divi più amati dell'epoca e specializzato in film di questo tipo, con una notevole presenza fisica che ci regala un Robin allegro e scanzonato, sempre pronto ad aiutare gli altri, che combatte con coraggio per il Re e a cui fa battere il cuore solo la dolce Marian interpretata da Olivia De Havilland pre "Via col vento), eroina a sua volta dolce e allo stesso tempo decisa quando passa a combattere la causa per il cugino, Re Riccardo.
Ottimi anche i comprimari: si ride, ci si commuove, si riflette e si gode la visione di un bel classico che fa sempre piacere rivedere (per chi l'ha visto) e scoprire (per chi non lo conosce ancora).
Nel 1939 vinse tre Premi Oscar: miglior scenografia, miglior colonna sonora, miglior montaggio.




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