mercoledì 22 agosto 2018

La contessa di Hong Kong (A countess from Hong Kong), 1967

 Regia di Charlie Chaplin, con Marlon Brando (Ogden Mears ). Sofia Loren (Natasha Alexandroff ), Sydney Chaplin (Harvey Crothers), Tippi Hedren (Martha Mears).



Il diplomatico Ogden Mears è in viaggio a bordo di un piroscafo di lusso  verso gli Stati Uniti, dove lo aspetta la moglie Martha per iniziare la procedura di divorzio.
Durante uno scalo ad Hong Kong l'uomo conosce Natasha Alexandroff, una contessa russa ridotta in povertà che vive arrangiandosi come può. Il sogno di Natasha sarebbe quello di emigrare negli USA per ricominciare una nuova vita, purtroppo però a causa delle vicende che sconvolgono la madre patria non ha diritto al passaporto.
Tornato sulla nave e ripreso il viaggio Ogden si accorge con sopresa che Natasha è riuscita a intrufolarsi nella sua cabina con l'obiettivo di raggiungere gli USA, e dopo un primo momento di disappunto decide di non denunciarla alle autorità e di trovare il modo di aiutarla....



L'ultimo film di Charlie Chaplin è una commedia romantica classica gradevole nonostante l'improbabilità della storia e dei protagonisti: nonostante l'indubbia bravura, Sophia Loren è credibile nei panni di una nobildonna russa come me in quelli di Angelina Jolie, e in coppia con Marlon Brando non mi ha trasmesso assolutamente nulla, non sono riuscita proprio a vederli come coppia, ma solo come individui a sè stanti. Difatti ho letto più volte che i due non andavano affatto d'accordo durante le riprese, e si vede...
Anche la storia zoppica un tantino: in effetti le sedicenti contesse si intuisce possano essere prostitute fatte passare per tali per ingannare gli ingenui (o accondiscendenti) clienti della sala da ballo dove lavorano, appare difficile che un uomo navigato come un diplomatico, per di più col volto di Marlon Brando creda a questa storia, ma forse è un dettaglio non troppo ben spiegato. Improbabile anche come effettivamente nessuno si sia accorto della presenza di un clandestina che non stava rintanata in qualche anfratto, ma comunque era in una cabina. Forse sono troppo pignola?
Comunque sia il film- interamente ambientato all'interno della cabina da viaggio e in cui il regista, come d'abitudine, fa una piccola comparsa (un anziano maggiordomo che soffre di mal di mare)- è godibile per quel tanto che basta a passare la serata, interpreti bravi nonostante tutto.  A parte la simpatica gag del pigiama non rimane molto ma ci si può accontentare....







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