giovedì 15 febbraio 2018

Fabrizio De Andrè- Principe Libero, 2017




Regia di Luca Facchini, con Luca Marinelli (Fabrizio De Andrè), Ennio Fantastichini (Giuseppe De Andrè), Gianluca Gobbi (Paolo Villaggio), Elena Radonich (Puny), Matteo Martari (Luigi Tenco), Valentina Bellè (Dori Ghezzi), Davide Iacopini (Mauro De Andrè)



Nel 1979 Fabrizio De Andrè e la moglie Dori Ghezzi vengono rapiti dall'anonima sequestri sarda: durante la prigionia il cantante ricorda la sua intera vita. Nato a Genova, figlio di un direttore didattico di un Istituto Tecnico, pur avendo vissuto fin da bambino in una famiglia benestante non si è mai del tutto adeguato a quel modo di vedere e a quel sistema di valori, e fin da piccolo ha avuto moti di ribellione; da ragazzino comincia a trovare la sua strada il giorno in cui gli viene regalata la prima chitarra, passando poi per la frequentazioni degli ambienti popolari e talvolta degradati della città, la passione per la scrittura di versi che diventeranno le sue canzoni, l'amicizia con Paolo Villaggio e Luigi Tenco (anche loro artisti alle prime armi). Non mancano i momenti privati: l'incontro e il matrimonio con la prima moglie Enrica (detta Puny), la nascita del figlio Cristiano, il rapporto complicato con il padre Giuseppe...



Prevedibile boom di ascolti per questa bella fiction già presentata al cinema qualche tempo fa; prevedibile in quanto riguarda la storia di Fabrizio De Andrè, uno dei cantautori ancora oggi più amati in Italia. Operazione supervisionata dalla moglie Dori Ghezzi, su cui si avevano quindi grandi aspettative.
Per quanto mi riguarda il risultato è stato soddisfacente: a differenza di tutti quelli che si lamentano oggi che non è stato raccontato questo, non è stato raccontato quello, "questo non è il mio Faber!" ecc, sono perfettamente consapevole che condensare in un prodotto di tre ore circa una vita così intensa e una personalità così complessa come quella di De Andrè mettendo tutto tutto è praticamente impossibile, ci sarebbero volute almeno 300 puntate! Quindi trovo assurde queste critiche, così come sono assurde le critiche sul fatto la voce di Luca Marinelli non è identica a quella di De Andrè ( e grazie tante, neh!) o al fatto che non abbia l'accento genovese.
A me- che apprezzo De Andrè pur non conoscendo a fondo la sua opera- la fiction è piaciuta, mi ha permesso di conoscere bene le origine del cantautore e la sua storia personale, conoscere un po' l'animo di questo ragazzo inquieto che ha dato voce agli "ultimi" e a chi veniva spesso ignorato dai "borghesi" (metto tra virgolette perchè generalmente queste etichette non mi piacciono). Ho riascoltato volentieri le sue canzoni più celebri e ho trovato molto bravo Luca Marinelli nella sua interpretazione, che volutamente non vuole scimmiottare l'originale al fine di essere identico, ma appunto dà una versione comunque  fedele del personaggio. Non riesco a farmi piacere Valentina Bellè, ma visto che è stata scelta dalla stessa Dori Ghezzi per interpretare sè stessa da ragazza....avrà anche lei un suo perchè. 

Bravi anche gli interpreti di Paolo Villaggio e Luigi Tenco, alle prese con un compito difficile rispetto agli interpreti dei personaggi della famiglia De Andrè (quindi persone non famose): non tradire la memoria collettiva e personale di due personaggi famosi entrati ormai nella cultura italiana, ma non farne nemmeno uno stereotipo. Oddio, forse un po' con Tenco questo effetto non si è riuscito del tutto a evitarlo, cosa comunque già successa in altre fiction; purtroppo credo che la sua tragica fine- momento topico a quant pare per moltissimi personaggi famosi o meno dell'epoca- renda molto difficile rendere una figura più veritiera. 
La critica più ridicola? Quelli che dicono "nela colonna sonora hanno messo quasi solo canzoni di De  Andrè". Eh pensa, credevo mettessero Renato Zero!
Il racconto mi ha appassionato e l'ho seguito con entusiasmo, alla fin fine trovo che sia un omaggio bello e coinvolgente a un grande poeta e personaggio della nostra cultura.




2 commenti:

  1. Niente male. Mi ha fatto venire voglia di approfondire la conoscenza di De Andrè, di cui colpevolmente conoscevo appena una manciata di brani.

    Sul serio qualcuno si è lamentato perché "nella colonna sonora hanno messo quasi solo canzoni di De Andrè"? XD

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    1. Sì, è una delel critiche più gettonate alla fiction. E non l'ho letta solo in un post o articolo...ma più di uno! mi domando la testa della gente come sta, a volte. Del resto ricordo che lo fecero anche anni fa con la fiction su Rino Gaetano.

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