venerdì 2 febbraio 2018

Benedetta follia, 2017



Regia di Carlo Verdone, con Carlo Verdone (Guglielmo), Ilenia Pastorelli (Luna), Maria Pia Calzone (Ornella), Lucrezia Lante Della Rovere (Lidia)




Dopo 25 anni di matrimonio Guglielmo, titolare del più noto negozio di arte sacra di Roma, viene lasciato dalla moglie Lidia per una donna. Il poveretto cade in una grossa crisi depressiva, dato che si rende conto di aver sacrificato gli anni migliori della sua vita a qualcosa che tutto sommato non lo soddisfa minimamente. Per sua fortuna irrompe nel negozio Luna, giovane ragazza sboccata e spigliata con urgente bisogno di lavoro





Verdone quest'anno festeggia i 40 anni di carriera, e lo fa con questo film che, pur trattando in modo comico un aspetto particolare della quotidianità di oggi- ovvero l'influenza della tecnologia e dei social network sulle relazione interpersonali, sopratutto nei rapporti amorosi- non nasconde una certa malinconia di fondo non solo per il tempo che passa ma anche per il mondo che cambia, non sempre in meglio.
Simbolo di tutto ciò a mio avviso è la scena in cui Guglielmo si confronta allo specchio con il sè stesso da giovane, ovvero con uno dei tanti personaggi che Verdone ha reso famosi con i suoi film: il coatto stile Oscar Pettinari, simbolo a suo modo di una Roma che non c'è più, quella appunto del coatto simpatico, della Sora Lella e altri personaggi .
Gugliemo è invece simbolo dei tempi che corrono: una  brava persona, ex giovane ribelle che all'occorrenza si  è adattato a prendere le redini dell'attività di famiglia trasformando se stesso e le proprie ambizioni, ma senza fare drammi, visto che la nuova veste gli ha permesso di costruirsi una vita dignitosa e una famiglia. Senonchè, passati 25 anni, tutto il suo mondo crolla: la moglie Lidia lo lascia per una donna, accusandolo oltretutto di non averla mai consdierata per tutti quegli anni. 
Inevitabile la crisi per il povero Guglielmo, che si ritrova a vedere un modo di vivere le relazioni che non capisce più tanto è distante del suo modo di essere. Fosse per lui si rassegnerebbe pure a rimanere solo, ma per fortuna conosce Luna, giovane borgatara vivace e sboccata che per simpatia viene assunta come commessa nel suo negozio e che oltre a portare una ventata di allegria e novità, lo aiuterà a orientarsi nel nuovo mondo degli "amori social"; tra i due si instaura un rapporto padre-figlia perchè anche Luna ha tante fragilità e tanti problemi drammatici. 
Vedo che tanti lodano Ilenia Pastorelli, io sinceramente non ho ancora capito se ci è o ci fa (senza offesa): mi sono molto piaciuti invece Verdone e Maria Pia Calzone; orrendo il balletto tecnologico piazzato nel mezzo del film, e che secondo me non c'entra nulla.


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