martedì 30 gennaio 2018

Made in Italy, 2017


Regia di Luciano Ligabue, con Stefano Accorsi (Rico), Kasia Smutniak (Sara ), Fausto Maria Sciappa (Carnevale), Walter Leonardi (Nax)


Riko e Sara sono insieme da un vita: lui operai in un salumificio, lei parrucchiera. Tra loro c'è crisi, entrambi si tradiscono ma senza convinzione, così per noia. Intorno a loro una precarietà (di lavoro, di sentimenti) che impaurisce entrambi, ma dopo una manifestazione in cui la polizia carica lui e i suoi amici le cose cominciano a cambiare...





P.P.P (Piccola Premessa Personale)


Nell'ottobre 1998, a 18 anni, andai al cinema a vedere "Radiofreccia", diretto da Luciano Ligabue, prodotto da Domenico Procacci, con Stefano Accorsi. E' stato uno dei miei colpi di fulmine più forti in assoluto nella vita, un amore che dura ancora oggi invariato dopo tanti anni: "Radiofreccia" è probabilmente il mio film preferito, anche se non ho l'abitudine di dare una classifica numerica ai film e ai libri. Ogni volta che devo andare con la mente a un'immagine positiva e felice di me
Sono passati vent'anni e molte cose sono cambiate: io sono invecchiata (male);Accorsi e il Liga sono invecchiati (bene);non ci sono più i vecchi cinema e ora si va alla Multisala; non vado quasi più al cine al pomeriggio perchè avendo la macchina preferisco andarci di sera; non sono più amica dell'amica con cui ho visto per la prima volta "Radiofreccia"; non pago più il cinema in quanto uso solo i biglietti della Esselunga; sopratutto, una volta non c'erano i maledetti smartphone che oggi infestano le sale e prima o poi mi faranno finire in cronaca nera per aver distrutto qualcuno dei loro proprietari che continuano ad accenderlo durante il film.
Inevitabile quindi che le mie aspettative verso questo film fossero particolar, e non nego di essere entrata in sala emozionata, anche per le coincidenze di cui sopra.
Ecco come è andata!


Come da premessa sopra, dopo vent'anni si riunisce il trittico di Radiofreccia" e porta al cinema una bella storia tutto sommato molto simile alla precedente per alcuni aspetti, a partire dall'ambientazione (ancora Correggio), da alcune tematiche e svolgimento di esse e dai personaggi principali. Solo c'è più ottimismo, più voglia di reagire e di restare, nonostante la tentazione sia fortissima.
I personaggi potrebbero essere direttamente quelli del primo film cresciuti (collocazione temporale della storia permettendo): abbiamo un gruppo di amici cresciuti assieme nello stesso piccolo paese, gente che si conosce da una vita, che condividono gioie e dolori. Persone normali, senza picchi eccezionali nel carattere o nella personalità, ma proprio per questo uguali a noi, con i problemi e i dolori di tutti, In particolare il protagonista, Riko, è un operaio in un salumificio, sposato da anni con Sara, con un figlio ormai adulto e un dolore segreto per un altro figlio perso prima della nascita, amico di Carnevale e    da una vita: un uomo come tanti, con pregi e difetti, che si lamenta, che vorrebbe andarsene ma che poi resta e risolve i suoi problemi senza scappare. Mi è molto piaciuta la coppia di Riko e Sara perchè sono due persone autentiche, legati da un amore vero che affronta anche problemi molto gravi, e Kasia Smutniak è stata molto brava a rendere il suo personaggio di donna normale, concreta, solare, che c'è sempre; alla fine la vita li premia entrambi regalando un seconda occasione e una seconda consapevolezza, sia come singoli che come coppia.
Attorno a loro tutt il contorno di amici e personaggi vari, ognuno con le sue problematiche, e un contorno sociale di crisi e sfortuna che però non influenza più di tanto.
Colonna sonora ovviamente di Luciano Ligabue.
Concludendo, se pure il colpo di fulmine come con "Radiofreccia" non c'è stato, il film mi è piaciuto molto; e chissà che le conincidenze di cui sopra non mi comunichino qualcosa....

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