venerdì 19 gennaio 2018

Liberi Sognatori: A testa alta- Libero Grassi, 2017




Regia di Graziano Diana, con Giorgio Tirabassi (Libero Grassi), Michela Cescon (Pina Grassi), Diane Fleri (Alice Grassi), Carlo Calderone (Davide Grassi), Fulvio D'Angelo (Francesco Madonia).

1991: Libero Grassi, piccolo imprenditore proprietario di una fabbrica di pigiami, rfiuta di pagare il pizzo richiesto dalla mafia alla sua attività e decide di rendere pubblica la sua denuncia contro un sistema che permette questo tipo di pratica utilizzando i media: dapprima pubblicando una lettera sul "Giornale di Sicilia", poi andando in televisione ospite della trasmissione tv "Samarcanda"
Sostenuto dalla moglie Pina e dai figli Alice e Davide, l'imprenditore è convinto che otterrà la solidarietà degli altri commercianti vittime di questa pratica mafiosa, ma purtroppo le cose andranno in modo diverso..


La serie "Liberi sognatori" è composta da quattro film, ognuno dedicato a un personaggio che ha dedicato la sua vita alla lotta contro la mafia: il primo è dedicato a Libero Grassi, piccolo imprenditore ucciso nel 1991 per aver denunciato pubblicamente l'usanza (si fa per dire) del cosiddetto "pizzo" e l'indifferenza spesso delle istituzioni.

Due anni fa la Rai aveva prodotto un ottimo film dedicato a Libero Grassi, stavolta interpretato da Giorgio Tirabassi, un attore fisicamente poco somigliante al personaggio reale ma comunque molto bravo e intenso, che già aveva interpretato Paolo Borsellino nel film tv del 2016. 

Come sapete amo molto questo tipo di film e trovo che siano molto utili sia per ricordare figure spesso dimenticate e farle conoscere a chi non le conosce, sia per diffondere esempi positivi di educazione civica sopratutto fra i più giovani.
Devo dire che tra i due ho preferito quello della Rai, anche questo tuttavia non mi è dispiaciuto, non solo per l'interpretazione di Tirabassi ma anche per come è ritratto il clima generale in cui si svolge la vicenda: un clima apparentemente tranquillo, ma in realtà intriso di omertà e paura perchè i mafiosi non agiscono apertamente con violenza, ma in modo molto più subdolo: a volte avvicinano la vittime fingendosi ispettori, o amici che vogliono dare consigli, altre volte come "mediatori" che ti vengono incontro....sempre comunque tessendo una tela che si stringe sempre più attorno al malcapitato. Libero Grassi è cosciente di questa realtà e sa che cedere significa anche svendere la propria dignità di persona libera, accettare di farsi controllare dagli altri. 
Un film valido e sicuramente da vedere.





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