Australia,
primi anni ’30: Paddy Cleary arriva dall’Irlanda con la sua numerosa famiglia
per lavorare nel ranch dell’anziana e ricchissima sorella Mary. Frequentatore
della tenuta è anche padre Ralph, un giovane e ambizioso prete che spera che
Mary lo aiuti nella sua carriera ecclesiastica; il quale si affeziona molto a
Maggie, la figlia minore dei Cleary, una bambina solitaria e trascurata dai suoi genitori, per la quale
diventa il punto di riferimento più importante per tutta l’adolescenza.
Anni
dopo, tra Maggie ormai cresciuta e padre Ralhp nasce uno scandaloso e
combattuto amore…
Tratto
dall’omonimo best seller (1977 ) di Collen McCoullgh, è sicuramente lo sceneggiato
più famoso degli anni ’80, e non solo in Italia: negli USA le prime tre puntate
si trovano tutt’ora tra i dieci programmi più visti di tutti i tempi.
Un
successo planetario quindi per uno sceneggiato- kolossal, che al di là
dell’insipida (per la sottoscritta, beninteso, dato che milioni di spettatori e
spettatrici in tutto il mondo l’adorano tutt’ora….) storia d’amore, ha in
effetti molti meriti: in primis, un’ottimo cast
che raduna tra l’altro alcuen “vecchie glorie” del cinema, a partire dal
protagonista Richard Chamberlain ( che già negli anni ’60 aveva avuto grande
successo in tv con la serie “Il dottor Kildare”)- a mio avviso molto efficace,
forse ottimo, nel ruolo di padre Ralph,
diviso tra l’amore per Dio, quello per Maggie e, diciamocelo, quello per i
soldoni…- per proseguire con Jean Simmons, bellissima e piena di fascino e
grazia anche se non più giovane e soprattutto vestita con abiti da poveraccia,
nel ruolo della madre di Maggie, forse una delle figure più interessanti,
sofferte e profonde dell’intera storia; la veterana Barbara Stanwick nel ruolo
dell’odiosa (tratta il fratello e la famiglia come degli schiavi!) e ridicola
(è innamorata di padre Ralph e cerca di sedurlo…ditemi voi!) proprietaria di
Drogheda.
In
tempi non sospetti, gandi attori che certamente non hanno avuto paura di
confrontarsi con il mezzo televisivo ritenendolo inferiore.
Ottime
prove anche per gli attori più giovani e grande successo ovviamente per la
bella della storia, la giovane e bella Raquel Welch nel ruolo dell grintosa,
capricciosa e allo stesso tempo generosa protagonista, il vero motore della
storia d’amore, con la sua sicurezza in questo sentimento anche andando contro
tutto e tutti.
La
sottoscritta ama molto le sagh familiari di questo tipo, e quindi anche lo
sceneggiato (ma di più il libro) mi è piaciuto molto soprattutto per questo,
dato che – storia d’amore scandalosa a parte-tratta la storia di una famiglia
nel corso di alcuni decenni; una vita dura spesso segnata da grandi tragedie
(su tutte, pare che quella che ha più colpito gli spettatori di ogni tempo sia
stata la morte di Stu, uno dei fratelli di Maggie), ma anche vissuta all’insegna
dell’unità familiare e dell’attaccamento alla propria terra, vista proprio in
quest’ottica più che come ricchezza; cosa che ricorda molto Rossella O’Hara e
Tara in VIA COL VENTO.
Impossibile
non menzionare i bellissimi paesaggi australiani in cui,per la maggior parte, si svolge l’azione,
ancora meglio illustrati da un’abile fotografia che mette in risalto soprattutto
i colori forti e smaglianti.
Bella
la colonna sonora, ma antesignana di una fastidiosa abitudine comune alle
colonne sonore di oggi: ovvero, si alza all’improvviso assordando lo spettatore….
Nel
1996 è stata girata una miniserie intitolata UCCELLI DI ROVO:GLI ANNI MANCANTI,
diretta da Kevin James Dobson, che racconta appunto il “buco temporale”
presente nella storia orginale, ovvero gli anni della seconda guerra mondiale.
Nel
ruolo di padre Ralph ancora Richard Chamberlain, mentre Maggie è interpretata
da Amanda Donohe.
Un mito, questo sceneggiato! E pensare che il romanzo è così bruttino e noioso...
RispondiEliminame invece il romanzo era piaciuto, storia d'amore a parte...quella proprio non mi è mai andata giù!
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