Regia
di Fabrizio Costa , con Riccardo Scamarcio (Marco di Monforte ), Martina Stella
(Giovanna Bentifoglio di Fanes), Ennio Fantastichi (Raniero di Rottenburg),
Jane Alexander (Magdalia di Toblach), Giulio Berruti (Thomas).
Italia,
1400 circa. Marco di Monforte è un giovane orfano allevato dal potente Raniero;
Giovanna Bentivoglio è una giovane nobile, nipote del vescovo di Cusano, cresciuta
in convento. I due giovani sono stati
promessi sposi dai loro tutori pur non essendosi mai visti; per evitare questo
matrimonio e contemporaneamente difendere l’eredità paterna che le spetta di
diritto scappa dal convento e va in guerra fingendosi un uomo; qui conosce e fa
amicizia proprio con Marco, ignorando entrambi le rispettive identità…
Della
serie: “ma se volete raccontare una storia a modo vostro non potete raccontarla
senza dire che è un remake di un grande classico?!”.
Infatti
questo sceneggiato ha ben poco a che veder sia con il romanzo si Robert L.
Stevenson al quale si ispira , sia all’omonimo sceneggiato del 1968 di cui
dovrebbe essere il remake, a partire dal fatto che non è nemmeno ambientato in
Inghilterra ma in Italia.
Unica
traccia, il fatto che i due giovani protagonisti siano stati promessi dalle
famiglie e si innamorino senza conoscersi (e pensando di odiare, ufficialmente,
il rispettivo promesso) e il fatto che lei per tentate di sfuggire alla sua
sorte si vesta da uomo e- in questo caso,- vada a combattere (insomma: “meglio
ammazzata in guerra che moglie tua!”).
I
due protagonisti Riccardo Scamarcio e Martina Stella fra loro non funzionano
proprio; potrebbero ben definirsi “siamo la coppia più improbabile del mondo”.
Zero alchimia, zero passione, sono molto più credibili quando si combattono.
Anche
presi singolarmente fanno una magra figura: lei passi, ormai ci siamo abituati;
lui- che a mio avviso non è proprio da disprezzare come invece va molto di moda
fare- sembra lì proprio per prendere lo stipendio, nonostante anche
considerando i cambiamenti, le potenzialità il personaggio le aveva….
Per
quello che ho potuto vedere (dato che ho abbandonato la visione dopo due
puntate di sofferenza) molto meglio il cattivo Ennio Fantastichini…ma se avessi
resistito lo avrei fatto solo per le location.
Da
dimenticare (come , credo, la maggior parte del pubblico ha da subito fatto,
visti i non eccelsi ascolti ottenuti)!
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