domenica 9 ottobre 2022

Ho amici in Paradiso, 2016

 


Regia di Fabrizio Maria Cortese, con Fabrizio Ferracane (Felice), Valentina Cervi (Giulia),Antonio Catania (Don Pino), Antonio Folletto (Antonio), Enzo Salvi (Enzo), Daniela Cotogni (Carmelina),Valentina Cervi (Giulia),




Felice è un commercialista impulsivo e superficiale, dedito solo al proprio lavoro e al guadagno di denaro; non sempre in modo pulito, visto che viene arrestato per aver riciclato dei soldi della malavita, ma in cambio di informazioni su un boss locale evita la galera e viene condannato a svolgere un periodo di servizio sociale uin un centro che si occupa di persone disabili. Dopo un iniziale periodo di scoramento Felice- aiutato da Don Pino e dalla psicologa Giulia- comincia a instaurare rapporti di amicizia all'interno della comunità: rimasto colpito dalla vivacità e cultura di alcuni di questi ospiti, propone di mettere in scena il "Riccardo III" di Shakespeare...



Su Raiplay si trovano spesso delle piccole "chicche", film magari passati inosservati nel circuito cinematografico comune (o che semplicemente uno si è perso) ma assolutamente meritevoli.

Uno di questi è appunto "Ho amici in Paradiso", che al di là di un assunto di base non proprio originalissimo (la redenzione di un affarista senza scrupoli) mi ha colpito per la trovata del "Riccardo III" inserito come elemento importante del racconto, grazie a dei parallelismi con la situazione degli ospiti della struttura in cui è ambientato il film, che porterà alla decisione da parte del protagonista di coinvolgerli nella messa in scena della tragedia shakspiriana.



Ambientato e girato nell'Istituto Don Guanella di Roma (realmente esistente), affianca a un gruppo di attori professionisti (fra cui spicca Enzo Salvi in un ruolo molto differente dai cinepanettoni cui ci ha abituato) un gruppo di disabili ospiti dell'istituto (non ne fa parte però Antonio Folletto, l'attore che interpreta Antonio, giovane emiplegico scelto per interpretare Riccardo). Il risultato è un film sentimentale senza essere sdolcinato, che tratta però di sentimenti, emozioni e umanità nel reale significato di questi termini; una storia che insegna ad andare al di là delle apparenze e a superare i propri pregiudizi, non solo verso la disabilità ma anche verso situazioni di altro tipo in cui è molto facile incappare,  a volte. 

Qua e là è possibile notare qualche pecca notarla, sopratutto nell'ultima parte del film con il rocambolesco inseguimento dei disabili da parte del cattivo di turno, ma ciò non toglie nulla a una storia davvero toccante e coinvolgente.




















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