mercoledì 21 settembre 2022

Quer pasticciaccio brutto de Via Merulana, 1983


Regia di  Pietro Schivazappa, con Flavio Bucci (commissario Ingravallo), Scilla Gabel (Liliana Balducci), Jean Boissery (Giuliano Valdarena), Franco Javarone (Commissario Capo), Franca Scagnetti (la portinaia), Massimo Sarchielli (Maresciallo Santarella).


Roma, 1927: Il commissario Francesco Ingravallo indaga sull'omicidio di Liliana Balducci, una donna benestante trovata uccisa nel suo appartamento. Le indagini sono da subito confuse, anche perchè qualche giorno prima nella palazzina di fronte un'anziana nobildonna aveva subito il furto di alcuni gioielli, e i due fatti sembrano apparentemente collegati....




Tratto dal romanzo omonimo (1957 ) di Carlo Emilio Gadda, differisce dall'originale in parecchi punti, dato che quest'ultimo il giallo non viene risolto, mentre nello sceneggiato sì. Tuttavia il filo degli eventi che conduce alla risoluzione è comunque coerente e credibile anche con quanto raccontato nel testo. 
In linea di massima il risultato è molto buono: l'atmosfera malinconica e pesante originaria del racconto è resa molto bene, in maniera quasi palpabile per lo spettatore, con una regia robusta e sicura, un'ottima ricostruzione di ambienti, costumi, esterni  e sopratutto ottimi interpreti, anche nelle parti minori. 

Su tutti spicca Flavio Bucci nel ruolo del protagonista, il commissario Ingravallo, un personaggio malinconico che, seppure fortemente talentuoso, è un uomo sempre solo e rassegnato al suo destino di solitudine. L'indagine che si trova di fronte in Via Merulana smuoverà un poco questo stato di cose, dato che Ingravallo in qualche modo si innamora della vittima da ciò che riesce a ricostruire di lei, scoprendo un'anima molto affine alla sua e una donna con una vita infelice da cui non riusciva ad affrancarsi. La vita di Liliana Balducci è ovviamente narrata attraverso vari flashback che vengono fuori ma mano, ma scoprire la verità sulla sua morte diviene per il commissario quasi una ragione di vita, cosa resa sempre più difficile dalla complessità del caso e sopratutto dagli ostruzionismi che arrivano dall'alto, ovvero dal regime fascista, visto che alcune delle persone coinvolte sono vicine ai loro ambienti. 
Un'ottima prova attoriale di Flavio Bucci e Scilla Gabel ai quali si affiancano parecchi caratteristi del cinema italiano in ruoli a volte insoliti per come si è poi svolta la loro carriera (ho notato Gegia nel ruolo di una vivace popolana). Insomma un prodotto curato e ottimamente riuscito che nulla ha da invidiare al cinema.





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