giovedì 9 aprile 2020

Non sposate le mie figlie! 2 (Qu'est-ce qu'on a encore fait au bon Dieu?), 2019


Regia di Philippe de Chauveron, con Christian Clavier (Claude Verneauil), Chantal Lauby (Marie Verneauil), Frederique  (Isabelle Verneauil), Elodie Fontan (Laure Berneauil), Julia Piaton (Odile Verneauil), Emilie Caen (Segolene Verneauil), Frederic Chau (Chao Ling), Ary Abittan (David Benichou), Medi Sadoun (Rachid Benassem), Noom Diawara (Charles Koffee).


Di ritorno dal loro viaggio Marie e Claude vanno a trovare figlie e generi, scoprendo un'amara verità: durante la loro assenza le quattro coppie per motivi diversi hanno preso la decisione di trasferirsi nei rispettivi paesi d'origine dei generi.
Presi dallo sconforto all'idea di essere separati da figlie e nipotini i due cominciano ad elaborare dei piani per scongiurare il pericolo, coadiuvati dai consuoceri Andrè e Madeleine, in Francia per assistere al matrimonio della figlia Vivienne...


Riuscito seguito del primo capitolo (cosa che non sempre succede), ritroviamo i coniugi Verneauil alle prese con le famiglie multiculturali delle quattro figlie, ognuna delle quali come si ricorderà ha sposato un uomo cresciuto in Francia ma appartenente a una diversa cultura: Isabelle ha sposato il mussulmano Rachid, Segolene il cinese Chao, Odile l'ebreo David e Laure l'africano Charles.
Nel finale del precedente film, dopo il tribolato matrimonio di questi ultimi, Marie e Claude avevano promesso ai generi di accettare gli inviti delle loro famiglie ad andare a trovarli nei paesi d'origine.
Il secondo episodio inizia proprio al loro ritorno a casa dopo mesi di assenza: i due sono soddisfatti del viaggio e di ciò che hanno avuto modo di vedere ma sono anche felici di essere tornati, dato che hanno definitivamente capito che, pur rispettando le diverse culture, loro si trovano benissimo nella loro cultura e nel loro paese.
Neanche il tempo di risistemarsi che cominciano i casini: le figlie  e i rispettivi consorti, per vari motivi, non si trovano più molto bene in Francia e hanno così deciso (separatamente, senza prima mettersi d'accordo) di trasferirsi nel paesi d'origine dei mariti, rispettivamente: Algeria, Israele, Cina e Africa (non ricordo in quale stato). Per i due nonni (già proiettati nel godersi l'arrivo del nuovo nipotino, figlio dell'ultima coppia formatasi) il colpo è devastante: Marie per un periodo va addirittura in depressione.
Si riscuote quando assieme al marito elabora e comincia a mettere in atto un complicato piano pe fare in modo che le famiglie rimangano dove sono; nel frattempo- sfruttando l'accoppiata comica formatasi nel precedente film- arrivano anche Andrè e Madeleine, i genitori di Charles, non solo per assistere alla nascita del nipotino ma anche per conoscere il promesso sposo della figlia Vivienne.

Naturalmente Andrè non potrà resistere a unirsi al "complotto", essendo contrarissimo all'India ("Il paese in cui la gente si inchina davanti alle vacche?!" esclama incredulo quando gli viene comunicata la decisione dei due giovani sposi). E intanto non immagina chi sia in realtà il futuro "genero"....
Passando sopra al complotto dei quattro genitori (piuttosto improbabile, c'è da dirlo), il divertimento è assicurato e- come nel precedente capitolo- si riflette anche sulla multiculturalità, sul razzismo e sul significato che esso può assumere nelle varie situazioni. 
Altra cosa che mi è piaciuta molto del film è il rapporto tra i cognati, un rapporto amichevole e fraterno che li rende talvolta quasi più vicini delle stesse sorelle. 

Visto al cinema nel marzo 2019



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