sabato 18 aprile 2020

Il campione, 2019

Regia di Leonardo D'Agostini, con Stefano Accorsi ( Valerio Fioretti ), Andrea Carpenzano (Christian Ferro), Ludovica Martino (Alessia), Anita Caprioli (Cecilia).


Christian Ferro è un 18enne calciatore tra i più noti e talentuosi del momento, che fuori dal campo conduce una vita sregolata fatta di eccessivo lusso, eccessi e bagordi. A seguito dell'ennesima cavolata, la sua società pretende che metta la testa a posto e si ripulisca non solo a livello mediatico ma anche personale, iniziando dal conseguire da privatista quel diploma di maturità che aveva accantonato per dedicarsi al calcio.
Per seguirlo negli studi viene scelto Valerio, insegnante che ha rinunciato al ruolo e che, non essendo amante del calcio, rimane impassibile alla fama del ragazzo e lo tratta come un alunno qualunque, iniziando con lui un percorso che però dovrà scontrarsi non solo con i problemi caratteriali del ragazzo ma anche con il mondo che lo circonda...






Davvero un bel film, con una buona trama e ben realizzato e recitato,
La vicenda da cui parte Christian Ferro sembra in parte ricalcata a una vicenda vera risalente all'anno prima: quella del calciatore Donnarumma che rinunciò a dare la maturità per continuare la sua carriera calcistica all'estero, e per questo fu molto criticato.
La versione cinematografica racconta invece una giovane promessa del calcio dotata di talento e perciò iperprotetta  e viziata dai manager della società che se ne occupa; vive in una casa di superlusso, vestiti all'ultima moda, codazzo di amici e fidanzata parassiti. Purtroppo tutto ciò porta inevitabilmente il nostro a commettere una serie di bravate che non passano inosservate agli occhi della stampa e della società calcistica, e quando è ormai quasi fuori dal controllo il presidente della Roma decide di rimetterlo in riga, facendogli prima di tutto riprendere gli studi.
Per questo viene assunto Valerio, ex professore che ha lasciato la cattedra e che comincia dargli lezioni private, faticando non poco a entrare in contatto con un mondo così diverso dal suo, un mondo apparentemente dorato ma dietro cui si nascondono opportunismo, falsità e sopratutto tanta solitudine. Nessuno a quanto pare sembra preoccuparsi veramente per Christian: non il padre che lo sfrutta per farsi mantenere, gli amici che lo sfruttano per comodità e la fidanzata che lo sfrutta per la sua notorietà, e nemmeno il presidente della Roma in fondo preoccupato unicamente che i bagordi non influiscano sul suo rendimento calcistico. Mi ha fatto molta pena perchè è palese che dietro la sua sbruffonaggine e dietro la sua immagine da casinaro ignorante c'è un ragazzo molto solo, per il quale l'unica persona che sembra avergli mostrato affetto sincero è la madre morta però da anni.

Fra insegnante e alunno si instaura un bel rapporto che comincia ad andare al di là del rapporto professionale, anche per il fatto che Valerio- separatosi dalla moglie dopo la morte del figlio- forse vede in Christian uno "strumento" per riparare alla disgrazia della sua vita.
Atteggiamento anche questo sbagliato, a cui il ragazzo troverà la forza di opporsi scegliendo alla fine di prendere in mano la propria vita, grazie anche all'incontro con Alessia, ragazza non appartenente al mondo dello spettacolo con cui costruirà un rapporto vero e sincero.
Ottimi i due protagonisti, Accorsi dolente e tormentato che grazie al nuovo alunno riuscirà a vedere di nuovo un filo di speranza nella sua vita, e Carpenzano giovane promessa meno ignorante e burino di come lo vogliono fare apparire, cerca evidentemente di aderire a quello stereotipo per non deludere gli altri e sentirsi ancora più solo di ciò che già è, nonostante tutto.

Visto al cinema ad aprile 2019


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