sabato 17 febbraio 2024

Mameli- Il ragazzo che sognò l'Italia, 2024


 Regia di Luca Lucini e Ago Panini, con Riccardo De Rinaldis Santorelli (Goffredo Mameli), Amedeo Gullà (Nino Bixio), Barbara Venturato (Geronima Ferretti), Neri Marcorè (Giorgio Mameli), Chiara Celotto (Adele Baroffo), Luca Ward (Padre Sinaldi), Ricky Memphis (Ciceruacchio), Maurizio Lastrico (Giuseppe Garibaldi).


Genova,  1847 : il giovane Goffredo Mameli, proveniente da una famiglia altoborghese, è innamorato ricambiato della marchesina Geronima Ferretti, che però è costretta a sposare un uomo molto più vecchio di lei. Disperata, la ragazza si suicida e Goffredo, rimasto solo, cade in un periodo di profonda depressione da cui si risolleverà dopo aver fatto amicizia con Nino Bixio, che lo introduce nel suo gruppo di amici uniti da comuni ideali di giustizia e di lotta per una patria unita e libera....


Finalmente una fiction dedicata a un patriota ritenuto (a torto) poco importante nella storia del Risorgimento: Goffredo Mameli, autore del nostro Inno Nazionale (dal 1946). 

Tentativo come sempre apprezzabile, che nonostante la storia sia ampiamente romanzata può servire a riscoprire una figura importante del nostro Risorgimento, sopratutto per le giovani generazioni in caso siano interessate (ne dubito purtroppo). La narrazione mira evidentemente a svecchiare personaggi che studiando sui libri di scuola abbiamo sempre percepito come "vecchi", e che invece in massima parte erano molto giovani (Mameli morì a 21 anni) quando cominciarono la loro lotta per un'Italia unita e libera dal dominio straniero; in quest'ottica si comprende la scelta di attori molto giovani e con un volto accattivante per il pubblico come protagonisti. Nel complesso mi pare che la fiction abbia riportato in maniera fedele il clima generale che i personaggi si trovarono a vivere.


Certo non mancano nemmeno le pecche: non ho capito perchè caratterizzare in quel modo Nino Bixio (nonostante tutto simpatico, quindi bravo all'interprete), inoltre i costumi in parecchie scene mi sono sembrati fin troppo sgargianti per l'epoca, tutto sommato è una storia godibile e anche interessante. 

Da bresciana, spero che prima o poi qualcuno faccia una fiction su Tito Speri e sulle Dieci Giornate. 

Su questa fiction, come su "La lunga notte- La caduta del Duce" (prossima recensione) sto sentendo talmente tante stronzate che presumo farò un post a parte per discuterne un po'. 





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