sabato 10 febbraio 2024

La Storia, 2024

 


Regia di Francesca Archibugi, con Jasmine Trinca (Ida Ramundo), Francesco Zenga (Nino Mancuso), Mattia Basciani (Giuseppe Ramundo), Valerio Mastandrea (Remo), Lorenzo Zurzolo (Davide Segre), Elio Germano (Giuseppe Cucchiarelli), Asia Argento (Santina)


Nel 1941 Ida Ramundo, una maestra elementare vedova e madre dell’adolescente Nino, viene violentata da un soldato tedesco. Dalla violenza nasce Giuseppe, detto Useppe, un bambino intelligente e gioioso che vive un’infanzia serena pur tra le privazioni della guerra.
Per Useppe, il mondo è una continua scoperta e le persone che incontra amici indimenticabili; ma quando la guerra finisce e il peggio sembra passato, una brutta malattia segnerà le vite di Ida e del figlioletto….



Nuova versione del capolavoro di Elsa Morante (1974) dopo quella del 1985 con protagonista Claudia Cardinale. Ora, dovete sapere che quando mi arriva la notizia di una nuova trasposizione di qualche mio romanzo preferito ormai sono sempre indecisa tra "evviva!" e "Oddiomio, speriamo perlomeno di non vedere Useppe cinese, Cucchiarelli trans ecc", viste le mode imposte negli ultimi anni.

Stavolta sono felice di dire che il pericolo è stato scampato: a parte la parte iniziale, lo sceneggiato in questione è fedele al romanzo sia nello svolgimento della storia che nella caratterizzazione dei personaggi, penso che regista, sceneggiatori e attori abbiano fatto davvero un ottimo lavoro, sicuramente di non poco conto. In particolare Jasmine Trinca ha reso molto bene il personaggio di Ida accentuando anche la sua postura e la sua camminata, molto ben descritte nel libro e caratteristiche esterne della personalità del personaggio; ho molto apprezzato anche Asia Argento, insolitamente molto brava in un personaggio intenso ma anche simpatico, menzione particolare per i due giovani attori che interpretano Nino e Useppe , Francesco Zenga e Mattia Basciani: giovanissimi (uno ancora bambino ovviamente) ma già molto bravi a trasmettere l'intensità del rapporto che lega i due fratelli, e anche a rendere singolarmente i personaggi. 


Ma in generale devo dire che tutti gli attori sono stati ottimi, ho percepito inoltre una scenggiatura e una regia fatte con grande sensibilità, cosa che non è per nulla scontata nonostante l'argomento. All'interno della storia, sono tante le scene toccanti che riguardano la tragedia degli ebrei italiani e in particolare di quelli romani, deportati dal ghetto e mai più ritornati. 

Nelle ultime due puntate in un piccolo ruolo appare anche Romana Maggiora Vergano, la giovane attrice già interprete della figlia di Paola Cortellesi in "C'è ancora domani".

Finalmente un prodotto tratto da un romanzo coinvolgente e di spessore!







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