domenica 11 ottobre 2015

L'onore e il rispetto- parte IV, 2014





Regia di Alessio Inturri, con Gabriel Garko (Tonio Fortebracci), Beatrice Galati (Antonia Fortebracci),Cristiano Pasca (Ricky Zito), Stefano Dionisi (Michael Albino),Laura Torrisi (Carmela Di Venanzio),Christopher Leoni (Lee Di Maggio),Lina Sastri (Maria Pia Giordano), Valerio Morigi (Ettore DE Nicola), Federico Galante (Paride De Nicola), Francesco Testi (Renè Rolla),Barbara DE Rossi (Fania Salice),Daria Baykalova (Daria Bertolaso), Massimo Venturiello (Dante Giordano),Thiago Alves (Michele Giordano),Natalie Rapti Gomez (Nelly),Luca Loi (Daniele Mirti),Ennio Coltorti (Vincenzo De Nicola).



Dopo essere sopravvissuto all'ennesimo agguato (quello con cui si concludeva la serie precedente), Tonio decide - per l'ennesima volta- di mettere la testa a posto e rifiutare il ruolo di padrino per dedicarsi completamente alla figlia Antonia.
Il prezzo da pagare è lo smercio di un pensate carico di droga, ma i boss che vogliono prendere il suo posto per evitare soprese da parte dell'uomo decidono di rapire Antonia tenendola in ostaggio finchè l'affare non sarà concluso; i carcerieri della bambina inizialmente sono Lee Di Maggio (figlio di Tom Di Maggio, ucciso nella sparatoria con cui finiva la serie precedente) e Michael, nipote della zia d Carmela, un uomo introverso e buono che si affeziona alla bambina e ne diventerà l'angelo custode, e più tardi la stessa Carmela, cui non pare vero di poter vendicare in questo modo sia il fratello Fortunato che il marito Tom (essendo lei convinta che sia stato Tonio a ucciderlo).
Tonio deve così riprendere le armi nel tentativo di liberare Antonia,
Inizialmente a fianco di Tonio ci sono Ettore De Nicola e suo zio Vincenzo, assieme alla famiglia Giordano; ma quando il procuratore racconta (falsamente) che ad uccidere la Tripolina e Giasone era stato Tonio, questi cominceranno a tramare contro di lui, avidi di potere e vendetta.
Come sempre a combattere la mafia troviamo il commissario Rolla....


Dopo ben tre anni (sostengo che i tempi d'attesa per i seguiti dovrebbero essere ridotti!) noi fan de "L'onore e il rispetto" possiamo finalmente proseguire con le avventure di Tonio Fortebracci e sopratutto, risolvere il mistero con cui si concludeva la terza serie: chi moriva nella sparatoria dell'ultima puntata? E chi sparava? 

Qui veniamo subito a sapere che la vittima non era Tonio, ma Tom Di Maggio  e che Carmela era rimasta in coma alcuni mesi; ma risolto questo mistero, la serie a mio giudizio senza la famiglia De Nicola, in primis senza la Tripolina ha perso quasi tutto il suo smalto.
Forse se ne sono accorti anche gli autori, che hanno tentato di "rimpolpare" la famiglia De Nicola affibbiano un fratello (inesistente nella serie precedente) a Tripolina, vincenzo, personaggio che come bontà d'animo gareggia con il nipote Ettore, che qui acquista un ruolo di spessore maggiore passando da comprimario agli ordini di mammà a vero e proprio cattivo protagonista, determinato a scalare le vette della mafia e sopratutto, capace di azioni terribili contro chiunque. 
Risultato poco o per nulla riuscito: la nuova famiglia De Nicola rimane sullo sfondo senza coinvolgere particolarmente,  a parte la figura tragica di Fania, moglie di Vincenzo e madre di quattro figlio di cui la minore ritardata, donna piegata da mille abusi e maltrattamenti che alla fine, grazie al coraggio di Antonia, troverà la forza per riscattare sè stessa, la figlia e il figlio Peppe, l'unico buono dei fratelli. 


Antonia acquista più spazio e più spessore; è sempre il centro della vita di Tonio, ma è una ragazzina che comincia a dimostrare una forza d'animo e di carattere non comuni (ed in effetti, 'sta poverina a soli dieci anni vien continuamente rapita e tenuta in balìa di gente che la vuole vedere morta....!), ma il personaggio più interessante è Michael, interpretato da un dolente Stefano Dionisi; un mafioso forse per forza visto che aborre la violenza, a tal punto da affezionarsi ad Antonia e proteggerla nonostante non sia sua figlia; il particolare (rivelato nell'ultima puntata, ma che chiunque può intuire già dalla seconda) che sia un malato incurabile aiuta a comprenderlo un po', forse avrebbe meritato ben altro sviluppo ma data la sovrabbondanza di personaggi, tipica della serie, non si può pretendere.
Un simpatico personaggio è Daria, la coraggiosa ragazza madre che entrerà in polizia, per il resto abbiamo pure una concessione alla modernità l'abbiamo con la storia gay, che ovivamente finirà male.
Il solito finale apertissimo fa presagire una già confermata quint serie....ma francamente cosi facendo non so dove si possa arrivare....



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