Regia di Joel Schumacher, con Susan Sarandon (Regina Love), Brad Renfro (Mark Sway), Tommy Lee Jones (Roy Foltrigg ), Mary Louise Parker (Diane Sway),Anthony La Paglia (Barry Muldanno).
L'undicenne Mark Sway si trova suo malgrado in una situazione terribile: poco prima di uccidersi un ex avvocato della mafia gli confida alcuni segreti, rendendo il ragazzino un'ambitissima preda per i killer mafiosi, ma anche per l'FBI che lo cerca per il motivo opposto, ovvero carpirgli le confidenze ricevute e usarlo come testimone in un importante processo di mafia.
L'unica persona che si schiera al fianco di Mark è l'avvocatessa Reggie Love, che cerca di ottenere per lui e la madre un cambio d'identità....
Nei primi anni '90 ci fu un'impennata di film tratti dai romanzi di John Grisham, di cui questo fa parte; come giallo mi è sembrato abbastanza buono, anche se a essere sinceri credo che la figura che catalizza l'interesse dello spettatore sia l'energica avvocatessa interpretata dalla Sarandon, una donna di valore provata dalla vita fino a ridursi dipendente dall'alcol, che proprio in questo caso e nel rapporto che ne nascerà con Mark (l'astro nascente dell'epoca Brad Renfro, che non ha mantenuto le promesse ed è poi finito male) ragazzino per cui sarà come una seconda madre dato che la mamma in carica è una donna fragile e spostata.
Certo, se da un certo punto di vista è assolutamente comprensibile il desiderio di un ragazzino e della sua famiglia di poter vivere una vita normale senza la paura di essere inseguiti dalla mafia, c'è da dire che è altrettanto comprensibile il fatto che l'FBI cerchi testimoni per un processo contro la stessa...si chiama legalità, non dimentichiamocelo.E in questo film ho avuto proprio l'impressione che i cattivi "canonici (i mafiosi) vengano accomunati alla legge.
Tutto sommato un buon film, forse agli appassionati del genere potrà piacere di più.
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