Regia di Derek Cianfrance, con Ryan Gosling (Luke Glanton), Eva Mendez (Romina Gutierrez), Bradley Cooper (Avery Cross ), Ben Mendelshon (Robin Van Der Zee), Mahershala Ali (Koffi), Dane De Hann (Jason), Emory Coehn (A.J Cross).
Luke Glanton è un'abile pilota di moto, che scopre che dalla breve relazione con Romina, una ragazza del posto, è nato un figlio, Jason. Luke è intenzionato a fare da padre al bambino e forse vorrebbe anche recuperare il rapporto con Romina formando la famiglia che non ha mai avuto, ma non avendo soldi decide di darsi alle rapine, durante una delle quali viene ucciso da poliziotto Avery, figlio di un giudice e padre di un figlio della stessa età di Jason. Questo fatto inciderà profondamente non solo sulle vite dei protagonisti, ma anche, anni dopo, su quelle degli stessi inconsapevoli figli...
Un bel film che parla di padri e figli, tanti rapporti, e tanti modi di essere sia l'uno che l'altro, nessuno banale ma tutti che lasciano un segno.
Si comincia con il personaggio di Ryan Gosling, un uomo senza legami per cui però si intuisce che questo significa prevalentemente solitudine, sbandatezza, assenza di riferimenti: cresciuto senza un padre, quando scopre che da una breve relazione con una ragazza è nato un figlio è come se si trasformasse, lo cerca, vuole occuparsene, stare con lui, forse desidera dimostrare alla madre che possono formare una famiglia: purtroppo prende una brutta strada, seppure con buone intenzioni, e la sua vicenda finisce tragicamente ma è un personaggio che rimane impresso per la tenerezza che fa trasparire, per la profondità di sentimenti che dimostra a dispetto della superficialità della vita condotta finora. Era un uomo che la nascita del figlio poteva davvero far diventare una persona migliore.
Anche il giovane poliziotto responsabile della sua morte è un giovane padre, e la consapevolezza di aver lasciato un piccolo orfano segnerà in negativo il suo rpporto con il figlio, allontanandolo da esso; ma è anche un figlio, il figlio di un importante giudice nella cui ombra è cresciuto, da cui ha cercato di affrancarsi entrando in polizia, ma che alla fine, causa seri avvenimenti accaduti dopo la morte del rapinatore, si troverà a percorrere le sue stesse orme sia professionalmente che come padre. Un uomo nonostante tutto onesto,non privo di sensibilità ma un po' debole, che si trova a dover combattere con cose più grandi di lui, da cui viene schiacciato.
C'è anche Koffey, il compagno di Romina, la madre di Jason:un padre putativo che però è l'unico a capire l'esigenza del figlio - che ha cresciuto come suo, e di cui è il padre a tutti gli effetti- di conoscere qualcosa sul padre vero, anche se di lui dice "il vero padre sono io, lui era solo un uomo che ha avuto un figlio". Un uomo solido e affidabile, un vero padre.
Romina, unico personaggio femminile, una donna dalla vita difficile e segnata da fatti dolorosi, ma molto forte e dignitosa.
I destini di questi personaggi si compiranno anche attraverso le storie che coinvolgeranno i due ignari figli anni dopo, pacificandoli però col passato.
Bravi e intensi attori, anche i due ragazzi che intepretano Jason e AJ da adolescenti, bei paesaggi, bella sceneggiatura e bei dialoghi, con qualche scena di silenzio molto significativa.
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