Regia di Franco Bernini, con Luca Zingaretti (Adriano Olivetti), Francesca Cavallin ( Paola Levi), Stefania Rocca (Karen Bates),Serena Rossi (Teresa), Massimo Poggio (Mauro Barale), Francesco Pannofino (Dalmasso).
La fiction ripercorre la carriera professionale e la vita privata di Adriano Olivetti (nonno materno del regista) che nel dopoguerra fu uno dei più grandi imprenditori italiani, fondatore della più importante fabbrica di macchine da scrivere in Italia, che in quegli anni produsse anche la mitica "Lettera 22" esposta anche al Museum of Modern Art di New York.
Come messo in evidenza dalla fiction, Olivetti fu un'imprenditore illuminato e innovativo prima di tutto nel pensiero: riteneva infatti che il benessere e la prosperità dell'azienda coincidesse con quello dei dipendenti e che il tutto coincidesse cn il benessere della comunità intera; per questo non li limitò a fondare una fabbrica dando giusti stipendi ai lavoratori, ma costruì anche case, una scuola, un cinema tutit destinati ai dipendenti e alle loro famiglie, anche per diffondere l'idea del bello che può essere di tutti invece che solo per pochi.
Di imprenditori così, che hanno fatto la fortuna dell'Italia contribuendo anche alla fama del made in Italy all'estero, purtroppo non ne esistono più: oggi si bada solo al profitto ad ogni costo (sopratutto a scapito del lavoratore) e c'è l'idea che "l'imprenditore mica fa beneficenza, lui ci mette i soldi!"...ma non volgio aprire qui un discorso più ampio, mi limito a dire che, vedendo questa fiction e informandosi un po' su Olivetti, si capisce perchè non riusciamo a uscire dalla piaga del precariato.
Due difetti di questa fiction sono ravvisabili nel soffermarsi troppo sulle vicende amorose del protagonista (effettivamente poco interessanti) e nel mettere anonime figure tra i suoi collaboratori che in realtà avevano nomi e cognomi ben precisi, che non è stato giusto trascurare.
Luca Zingaretti interpreta il protagonista con forza e convinzione, tanto da surclassare gli altri interpreti, in una storia che si lascia vedere e scorre lineare; difetti a parte ritengo comunque che sia importante far conoscere tramite le fiction personaggi italiani come Adriano Olivetti, che hanno fatto la storia della nostra economia e cultura.
grande
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