sabato 10 agosto 2013

Treno di notte per Lisbona (Night train on Lisbon),2013




Regia di Bille August , con Jeremy Irons (Raimund Gregorius ), Jack Huston (Amadeo Pardo),Melanie Laurent (Estefania),August O’Dielh (Georges O’Kelly), Charlotte Rampling (Adriana Prado Anziana),Beatriz Batarda (adriana Prado Giovane).
 

Mentre si sta recando a scuola il professor Gregorius soccorre una ragazza che sta tentando il suicidio, la quale però subito dopo scompare nel nulla lasciando solo un libro  e un biglietto ferroviario per Lisbona. Incuriosito e spinto dalla voglia di cambiare una vita grigia e monotona, il professore si ritrova sulle tracce di Amadeo Prado, l’autore del libro, medico e partigiano all’epoca della dittatura di Salazar…


Bille August è un regista che si è formato, con alterne fortune e risultati, sulla trasposizione di romanza adattati per il grande schermo (ricordiamo “La casa degli spiriti” e “I miserabili”), e qui non fa eccezione, scegliendo un romanzo omonimo  ( ) di Pascal Mercier.
Non avendo letto il romano mi risulta impossibile fare una comparazione tra l’opera letteraria e il film, ma devo dire che,rispetto al bruttarolo “I miserabili”, ha comunque realizzato un film intrigante, interessante e coinvolgente.
Certo, quello che inizialmente sembra il protagonista, ovvero il professore interpretato da Jeremy Irons, viene rapidamente messo in ombra dalla più interessante storia che ripercorre a ritroso nel tempo, un’affascinante storia di amicizia, amore, tradimenti, lotta contro la dittatura, la cui figura centrale è quella di Amadeo,in cui probabilmente Gregorius riconosce quello che lui vorrebbe essere stato, attorniato da altre figure non meno importanti e carismatiche a modo loro: l’amico Georges, la donna amata da entrambi e poi fuggita da entrambi, la sorella Adriana che anche dopo la morte ne conserva fedelmente la memoria (in un modo un tantino morboso, dato che finge addirittura che il fratello non sia mai morto).
Tutto ciò condurrà il professore a prendere la decisione di intraprendere una nuova vita.
I continui salti tra passato e presente, e il ritornare più volte alla stessa scena per svelare un nuovo particolare, potrebbe essere un difetto del film ma se non ha dato fastidio a me che solitamente non sopporto queste cose penso possa essere ben tollerato da chiunque.
Molto bella anche la cornice in cui si svolge la vicenda, non solo per le bellissime riprese sia della Svizzera che di Lisbona, ma anche per la scelta di sottolineare con diverse sfumature di luce le diverse fasi della storia, in linea con quanto narrato: opaco o comunque grigio il presente, più sfavillante e luminoso il passato, come a simboleggiare il grigiore del primo e la passione e gli ideali in cui invece è immerso il secondo.





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