Nella Russia napoleonica, il principe Andrea si innamora di Natasha Rostova, giovane donna appartenente a una nobile famiglia, ma quando essa prende una sbandata per l’ambiguo Anatolji rompe il fidanzamento e parte per la guerra…
Tratto dal capolavoro di Lev Tolstoji, è una versione hollywoodiana che condensa in modo il più spiccio possibile una trama lunga, molto articolata e (non me ne vogliano gli estimatori di Tolstoji e della letteratura russa) mortalmente noiosa.
Ma nemmeno il modificare/tagliare il più possibile la trama elimina l’effetto abbiocco di cui lo spettatore rischia di cadere vittima nel 90% dei casi; sinceramente mi sono sciroppata questo famoso kolossal un po’ perché alla mia cultura cinematografica non mancasse un pezzo importante, e un po’ per amore della protagonista Audrey Hepburn….ma ciò non ha fatto altro che accrescere l’opinione negativa nei confronti di questo autore che già avevo.
Infatti nel film in sé non c’è nulla che non vada: realizzato con cura e dovizia di particolari, con sapiente regia e ottimi attori (tra i quali ci sono anche Vittorio Gassman e Anita Ekberg pre “Dolce Vita”)- anche se ho sempre trovato che Mel Ferrer sia una sorta di Leslie Howard vent’anni dopo :attore fisicamente e carismaticamente slavato anche se molto amato-
Insomma, il mio giudizio negativo non vuole scoraggiare la visione del film da parte di altri, che sicuramente se interessati al genere sapranno apprezzarlo meglio di me.
Il film ha ricevuto nel 1957 tre nominations all’Oscar e cinque al Golden Globes.
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