Nel 1941 Ida Ramundo, una maestra elementare vedova e madre dell’adolescente Nino, viene violentata da un soldato tedesco. Dalla violenza nasce Giuseppe, detto Useppe, un bambino intelligente e gioioso che vive un’infanzia serena pur tra le privazioni della guerra.
Per Useppe, il mondo è una continua scoperta e le persone che incontra amici indimenticabili; ma quando la guerra finisce e il peggio sembra passato, una brutta malattia segnerà le vite di Ida e del figlioletto….
Tratto dall’omonimo romanzo (1974) di Elsa Morante, è uno degli ultimi sceneggiati italiani della vecchia e compianta scuola tv che realizzava trasposizioni televisive in più puntate di romanzi famosi, dopo la seconda metà degli anni ’80 tutto è cambiato, è cominciata l’era delle fiction, spesso stravolte e affidate ad attori e registi che quasi sempre lasciano a desiderare. La fine di un’epoca insomma…
Io l’ho visto grazie a Emule perché, nonostante esista in DVD, è uno di quegli introvabili che non si sa come trovare.
Devo dire che nonostante alcune differenze, anche di non poco conto, è uno sceneggiato che merita, e bisogna dare atto al fatto che, essendo il romanzo molto complesso, non è di facilissima trasposizione. Luigi Comencini è però un regista da sempre sensibile ai bambini e al loro modo di vedere il mondo e di rapportarsi ad esso, e quindi ha saputo mantenere questa caratteristica del libro ponendo Useppe come protagonista, il suo modo di vedere, di osservare ciò che lo circonda, di vivere; attorno a lui gli altri personaggi, soprattutto la madre, il fratello e il cane (più importante nel libro).
Rispetto al romanzo viene tolta la prima parte, quella dove si racconta l’infanzia e giovinezza di Ida, e anche il finale è lievemente diverso; inoltre, se nel libro viene dato spazio alle vicende personali della maggior parte dei personaggi (anche minori), quin la cosa è per forza di cose ridimensionata, dato che il linguaggio televisivo e cinematografico sarebbe risultato inadatto a questo scopo rispetto a quello scritto, con cui certamente ci si può spiegare meglio.
Ho trovato gli attori molto adatti ai loro ruoli, e in alcuni casi (Nino, il signor Cucchiarelli,l’oste Remo) sono proprio come me li ero immaginata durante la lettura del libro; Claudia Cardinale fisicamente è totalmente diversa dalla Ida letteraria (descritta come una donna non bella, sciupata trascurata e sempre paurosa), ma nonostante ciò mi è piaciuta ugualmente dato che il suo viso segnato dalle sofferenze ben si adatta a un personaggio che davvero sopporta di tutto.
Molto bravo, nella sua semplicità di bambino anche il piccolo attore che interpreta Useppe.
Insomma se vi capita recuperatelo perché merita, soprattutto se vi è piaciuto il romanzo.
Un film molto interessante ed emozionante
RispondiEliminaE' vero, fatto molto bene. io consiglio anche il libro.
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