Regia di , con Bette Davis (Jane Hudson), Joan Crawford (Blanche Hudson), Maidie Norman (Elvira), Anna Lee (Mrs Bates), Victor Buono (Edwin Flagg).
1917: Baby Jane Hudson è la piccola diva dei teatri americani, guidata dal padre porta i suoi spettacoli in giro per gli Usa guadagnando migliaia di dollari. La sorella maggiore Blanche invece viene completamente trascurata dal genitore e messa in ombra rispetto alla sorellina;
1935: Quasi vent’anni dopo la situazione è totalmente cambiata: ora Blanche è considerata la migliore attrice della sua epoca, fa molti film e guadagna migliaia di dollari, mentre Jane, ormai cresciuta, lavora solo perché la sorella in ogni suo contratto ah messo una clausola dove impone al regista che la scrittura per un film di farne girare uno anche a lei, collezionando brutte figure e venendo messa al bando dai registi.
Purtroppo una sera Blanche si schianta con la propria auto contro il cancello della villa dove le due sorelle vivono, rimanendo paralizzata. L’incidente interrompe così la sua carriera.
1962: 28 anni dopo, le due sorelle ormai anziane vivono ancora nella villa, nonostante ormai le ristrettezze economiche in cui versano imporrebbero di venderla; il rapporto tra le due si è ormai deteriorato a tal punto che Jane tortura l’invalida Blanche, la quale disperata non riesce a mettersi in contatto con l’esterno per chiedere aiuto ed è totalmente in balia della sorella, mentalmente sempre più instabile…
Tratto dall’omonimo romanzo ( ) di Henry Farrell, è un buon film retto in maniera mirabile sullo scontro tra due dive come Bette Davis e Joan Crawford, che al contrario dei loro personaggi, in quel periodo nonostante l’età avanzata erano ancora sulla cresta dell’onda.
Il film è un noir psicologico che mette a nudo le miserie che lo star system spesso produce su chi ne fa parte, con un occhio alla situazione dei bambini prodigio, che spesso cadono nel dimenticatoio appena arrivati all’adolescenza, venendo sfruttati da registi e anche da genitori irresponsabili che li rovinano mandandoli su una strada di delusioni e amarezze.
Bette Davis in questo senso riesce benissimo a rendere la sua Jane una maschera grottesca e drammatica, che suscita orrore e rabbia per la sua crudeltà ma anche pietà per l’evidente scempio della sua personalità fatto da chi si è arricchito sfruttandola da bambina, tant’è che anche da vecchia si pettina e veste come da bambina. che Jane sia pazza e non solo crudele e ingrata si intuisce da quasi subito, ma diviene evidente in maniera palese quando progetta di portare di nuovo in scena il suo numero di quando era bambina, cercando di coinvolgere uno squattrinato pianista che inizialmente accetta per bisogno, ma che poi quando la realtà dei fatti e la pericolosità della donna divengono evidenti, giustamente si tira indietro.
Joan Crawford non è da meno nella parte della dolente Blanche, la vittima…ma fino a un certo punto, infatti nel finale con un colpo di scena i due ruoli si capovolgeranno per un momento nello svelamento del segreto che ha segnato i destini di entrambe le sorelle, tanto che alla fine tra vittima e carnefice non ci sarà alcuna differenza.
Un buon film che tiene viva l’attenzione dello spettatore con un clima di tensione sempre crescente, anche se abbastanza claustrofobico.
Ma lasciatemi dire una cosa: Baby Jane canta in modo davvero penoso, non ho capito il motivo della sua fama dato che quando l’ho sentita è un miracolo che non mi siano cadute le orecchie, per non parlare della stucchevolezza della canzoncina!!!
Un capolavoro senza se e senza ma, con due attrici grandiose!!
RispondiEliminaVEro, epnsa che io sono riuscita a vederlo solo grazie a emule, tra l'altro non sapevo che fosse tratto da un libro...
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